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Stefano Bollani col suo piano incanta Catanzaro

Stefano Bollani

Stefano Bollani e il suo pianoforte. Una simbiosi totale, un tutt’uno quasi ipnotico tra l’artista e lo strumento, quello che ieri sera a Catanzaro per la serata conclusiva del Festival d’Autunno ha galvanizzato il teatro Politeama con un elegante concerto ispirato alle sonorità brasiliane di Que Bom, titolo dell’ultimo disco e tour del poliedrico maestro del jazz internazionale.

Interattivo con il pubblico che ha coinvolto in un gioco di battute e battimani come se dirigesse un’orchestra, Bollani ha anche cantato nel gran finale, sfoderando una voce da tutti definita straordinaria, capace di seguire i virtuosismi del suo pianoforte, accarezzato, martellato, sfiorato in un crescendo di pura energia e pathos.

Esilarante nel parlare dei titoli delle sue composizioni, come “Il barbone di Siviglia”, definito “il massimo che sono riuscito a partorire”, ha regalato, insieme ai tre musicisti brasiliani della sua band collaudata, una memorabile performance al vasto pubblico che anche ieri ha affollato il teatro per la chiusura della fortunata rassegna ideata e diretta da Tonia Santacroce.

La versione integrale dell’articolo nell’edizione cartacea di domani

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