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A Catanzaro una “Madama Butterfly” che promette tante emozioni

Madama Butterfly

Dal Don Giovanni di Mozart alla Madama Butterfly di Puccini, la galleria del melodramma che rappresenta il teatro Politeama nell'immaginario dei cultori della lirica acquista una connotazione decisamente trasgressiva. Due ribelli alle convenzioni, affascinanti lui nella perversione, lei nell'ingenuità, rompono gli schemi sfidando convenzioni sociali, tradizioni e valori come il rispetto della donna altrui (calpestato da Don Giovanni) e la scelta di un marito “autoctono” nel caso della giovanissima Butterfly, che piuttosto preferisce un avventuriero a stelle e strisce al classico “matrimonio riparatore” con un principe giapponese.

Sono gli eroi della stagione teatrale del Politeama, aperta e chiusa da due capolavori, di cui l'opera di Puccini andrà in scena sabato. Due produzioni originali dello “spazio scenico” catanzarese di cui è sovrintendente Gianvito Casadonte. Nel cast, di livello prestigioso, primeggia Amarilli Nizza, soprano tra i più apprezzati sulla scena internazionale, capace di far vibrare le corde dell'emozione nel ruolo immortale della geisha Cio Cio San, votata all'attesa del “fil di fumo” che segnerà il ritorno del cinico capitano Pinkerton.

Amarilli Nizza è la trisnipote del soprano Medea Mei Figner, che fu la musa di Čajkovskij. Ha lavorato con grandi direttori, come Daniel Oren e Zubin Mehta, e registi del calibro di Franco Zeffirelli, Quella di sabato sarà la sua centesima Madama Butterfly. Nel ruolo di Pinkerton, l'ufficiale della marina americana, il tenore Fabio Armiliato che forma con Amarilli Nizza una formidabile coppia di interpreti.

Armiliato è uno dei tenori più amati dal pubblico grazie anche al carisma che infonde a personaggi come Andrea Chènier e Mario Cavaradossi solo per citarne alcuni. Nel cast anche due talenti catanzaresi: il soprano Giorgia Teodoro e il tenore Davide Minoliti ai quali sono stati affidati dal regista Mauro Avogadro e dal direttore musicale Filippo Arlia i ruoli rispettivamente di Kate Pinkerton e del principe Yamadori.

L'opera, una delle più rappresentate al mondo, si basa sul dramma “Madame Butterfly” del commediografo statunitense David Belasco, a sua volta ispirato da un racconto omonimo di John Luther Long. Giacomo Puccini, raccontano gli storiografi, pare fosse fortemente convinto della presa sul pubblico di un soggetto esotico in linea con il revival dell'Oriente tipico del periodo, e dal potenziale espressivo della geisha sedotta, abbandonata e suicida. Per musicare il dramma, si documentò minuziosamente sugli usi e i costumi del Giappone, avvalendosi della collaborazione di Sada Yakko (una famosa attrice) e della moglie dell'ambasciatore giapponese in Italia. La trama, intrigante ed attuale, si è prestata a diversi remake in chiave moderna, senza perdere molto del suo straordinario appeal, insieme tragico, dolce e malinconico. Memorabile una recente edizione alla Scala di Milano.

La produzione della Fondazione Politeama sarà una Butterfly classica, fedele al testo e al contesto originari. Una scelta in linea con la sensibilità attuale, propensa al recupero dell'identità storica dell'opera d'arte.

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