«Il mare e la montagna, gli uliveti, le vigne, i terreni principalmente adibiti alla coltivazione diretta, i piccoli allevamenti di bestiame: tutti elementi che caratterizzano inconfondibilmente la periferia calabrese. La pandemia ci ha aiutato a riscoprire valori che, nel corso del tempo, la globalizzazione ha sacrificato. La provincia italiana, che a questi valori non ha mai rinunciato, oggi riparte in grande stile». E lo fa sulle note del Mediterraneo Radio Festival (fino al 12 agosto), una rassegna di musica classica, jazz e popolare, direttamente dal cuore del cuore della Calabria. Da Nocera Terinese, uno dei borghi più antichi e suggestivi della regione, tra ricchezze tipiche e terrazze sul Tirreno. Dal suo antico convento dei Padri Cappuccini, per lanciare «un forte segnale di ripartenza dopo questi mesi di confinamento». Pensiero e parole del giovane maestro Filippo Arlia, direttore artistico del Festival (l’iniziativa è prodotta e sostenuta dal Conservatorio di Musica "Tchaikovsky" che lo stesso Arlia dirige, in collaborazione con RadioRai e con il contributo tecnico degli studi di registrazione Bartok di Raffaele Cacciola) che in quel luogo e nelle sue suggestioni c’è nato e cresciuto, umanamente oltre che artisticamente. Un cartellone di nove serate, tra Bach e la world music di Tesi, passando (rileggendo, spaziando) per i repertori di Sollima, Frank, Shostakovich, Verdi, Puccini, Mascagni, Bellini, Shumann, Piazzolla, Monk. Più una, il concerto già registrato al Politeama di Catanzaro, con Danilo Rea al pianoforte e l’Orchestra Filarmonica della Calabria diretta (e fondata) da Filippo Arlia in “E il vento ti ascolterà”, “My man”, “Fiori di neve” e “Giulia Morik”. Dieci appuntamenti in tutto. Rai Radio Tre, media partner dell'evento, li trasmetterà integralmente nel mese di agosto (ogni sabato alle 21.15), dando vita ad un vero e proprio "Radio Festival" che da Nocera raggiungerà i radioascoltatori di Radio Tre Suite, proponendo loro l'eccellenza della musica classica (e non solo), proponendosi come punto di approdo di un cammino lungo secoli. E proprio Nocera e il suo convento saranno anche set del nuovo videoclip di “La valse a Pierre” (uscita prevista per settembre), con Filippo Arlia (stavolta seduto al piano) e Riccardo Tesi (autore del brano, tratto da “Cameristico” del 2013) col suo organetto diatonico, regia di Paolo Scarfò. Le riprese, dal Convento dei Cappuccini si spingeranno a sud, fino all' Eremo di Sant'Ilarione, a Caulonia. Un viaggio onirico nella natura incontaminata della Calabria, alla ricerca di paesaggi immacolati, tra cascate e foreste, accompagnato dalle immagini (sempre in movimento, grazie anche ad un crane con testa motorizzata che restituisce inquadrature dinamiche ed inaspettate) e dalle evocazioni delle note dei Maestri, mentre l’équipe della Scarfilm cercherà di coglierne l’essenza, di catturarne l’energia. Una ouverture visiva senza tempo. Un set up minimalista che richiama al classico, che vuole omaggiare la musica che non ha bisogno di orpelli. Un pezzo da camera che esce dalle sue stanze per danzare là dove quella musica non si è mai fermata, dove ricomincia, sempre.