Si è svolta sul sagrato del santuario mariano di Manipuglia la serata conclusiva dell’edizione “straordinaria” del gran premio Francesco Manente, dopo una serie di iniziative musicali e culturali, tenute a Verzino e a Crucoli. Quest'anno, per via del Coronavirus, non è stato possibile lanciare il bando per la competizione ma, diversi sono stati gli artisti intervenuti “simbolo della cultura, e voce di Calabria”. Così Virginia Marasco, che ha ideato il premio insieme al fratello Giuseppe, ha presentato Francesco Loccisano, Sandro Sottile, Ciccio Nucera, Davis Muccari, Checco Pallone, Tiziana Grezzi, artisti muniti di strumenti musicali antichi, quali la chitarra battente, il tamburello e l’organetto ma, soprattutto, della loro voce che è vibrata ed ha fatto vibrare come quella di Ciccio Nucera con la sua struggente versione del canto grecanico “Ela ela mù condà” che tradotto significa “vieni, vienimi vicino”. Una serenata all’amore in una lingua il cui riconoscimento compie duecento anni. A conclusione della kermesse musicale, immancabile l’omaggio ad un altro grande cantautore calabrese, Rino Gaetano, da parte de Gli Anni Veloci, gruppo di Rocca di Neto, con gli spettatori, debitamente distanziati, che hanno cantato, tra tutte, “Sfiorivano le viole” con quel “mentre io aspettavo …” come sfogo liberatorio in attesa che si possa tornare a ballare ritmi ancestrali che aggregano ed accomunano. “Un gran premio, inserito nel circuito Calabriasona, Italysona, Itfolk, “stravolto e che ha voluto dimostrare a gran voce che nonostante tutto, il comparto spettacolo sotto ogni forma c'è e deve farsi sentire” ha detto Virginia Marasco e ringraziato i carabinieri della stazione locale, nella persona del comandante, Giorgio Caputo, prima di congedarsi dal pubblico ed evidenziare “il lavoro svolto in tutti questi anni, non senza difficoltà, per ricordare l’indimenticabile Checco, la sua musica, la sua arte che sono stimolo, ispirazione per i giovani musicisti e registi che rivalutano la tradizione attraverso l’innovazione”.