L’Accademia di Belle Arti cambia volto, Virgilio Piccari è il nuovo direttore. Trentuno voti su quarantasei votanti: questo il responso delle urne che ha premiato l’architetto che per primo aveva lanciato la sua candidatura incassando anche l’endorsement dell’ormai ex numero uno dell’Istituto d’alta formazione artistica, Vittorio Politano. Quattordici sono state le preferenze che il corpo elettorale ha riservato all’unico contendente, Antonio Cilurzo. Una scheda bianca e un elettore che al seggio non si è recato completano il quadro che, dopo due giorni di votazione, ha chiuso la partita della direzione con un responso che consegna al vincitore anche l’orgoglio di aver doppiato l’avversario. Il due novembre però scatterà un triennio tutto nuovo e Virgilio Piccari, 59 anni e un curriculum fittissimo, appare già pronto a gestire 36 mesi che non lasceranno spazio alle contrapposizioni. Da Catania torna, dunque, a Catanzaro un uomo che con i Tre colli ha sempre avuto un legame speciale. Affetti e professionalità lo legano al capoluogo calabrese e ieri nella sua primissima dichiarazione a caldo si è detto immediatamente fiero di un responso che - sono sue parole - «concilia il mio rientro a esattamente 27 anni dalla mia uscita dall’Accademia di Belle Arti di Catanzaro». Altro che emerita scalata da tentare per arricchire il curriculum già vasto, l’emozione di Piccari era palese e soprattutto mixata all’orgoglio di chi punta al rilancio senza se e senza ma. «Le mie politiche saranno tendenti ad acquisire, sulla base del valore della bellezza e dell’arte, i sorrisi che possano contaminare l'intero territorio catanzarese»: questa la prima promessa da direttore, seppur non ancora in carica, fatta da chi ha già deciso di chiudere la porta in faccia alle contrapposizioni. Sogna e forse già immagina «la stagione delle produzioni» al punto che ha già dichiarato senza alcuna difficoltà il suo impegno affinché «l’Accademia di Belle Arti di Catanzaro faccia sentire in tutto il territorio il profumo della propria produzione». E con le contrapposizioni ha chiuso ben prima di insediarsi. Entrerà in carica tra 47 giorni, ma il suo intervento di ringraziamento alla comunità accademica nel tardo pomeriggio di ieri ha voluto farlo pretendendo che il suo contendente stesse al suo fianco. È il gesto d’apertura di chi, poco dopo le 17, dell’ultimo mercoledì d’estate si era già scrollato di dosso la tensione e l’attesa da campagna elettorale. Ora, d’altronde, c’è un altro countdown da lanciare per far partire in quarta una macchina che ha tanti traguardi da tagliare tra i quali ad esempio - a svelarlo proprio Piccari - «chiudere con la politica delle convocazioni». Sono i dettagli che dettano la linea e che, ora che l’Accademia ha scelto la sua guida, faranno da apripista a scelte tendenti all’inclusione. E così le convocazioni si chiameranno inviti, gli incarichi non saranno più appannaggio dei singoli bensì il collante in grado di radicare in seno all’Accademia delle Belle arti del capoluogo di regione la logica dell’impegno di squadra e dei gruppi di lavoro.