"Rossini Lo Stravagante, tra chiacchiere, sfrappole, bugie" (Helicon Edizioni) dell’autrice catanzarese Maria Primerano, è di nuovo premiato. Ancora primo classificato per la narrativa e la saggistica, questa volta al premio letterario internazionale La Città della Rosa 2020 ad Aulla, sulle Alpi Apuane, in provincia di Massa Carrara.
Il bilancio
Salgono così a cinque primi premi, in cinque mesi dalla pubblicazione, i riconoscimenti in tutta Italia per questo testo della cardiologa catanzarese, scrittrice per passione (primo classificato al Premio Argentario a Porto Ercole/ Grosseto; primo classificato a Massa per il Premio Massa città fiabesca di mare e di marmo; primo classificato a Imola per il Premio letterario Ti meriti un amore; primo classificato a Sarzana per il Premio internazionale Città di Sarzana).
La trama
Il testo, molto brillante, è incentrato sulle peripezie di salvezza del compositore pesarese nell’ultimo viaggio, quello verso i territori del Padreterno. Accompagnato, infatti, dalla Gazza sempre fedele (La Gazza Ladra) e munito dei suoi celebri svariati parrucchini che rimangono adesi al palmo della mano del Padreterno ogni qual volta quest’ultimo gli poggia la mano sulla testa, Rossini dovrà rendere conto di tutti i suoi peccati terreni se vorrà salvarsi, visto che mangiare, amare, cantare e digerire sono i quattro atti di quell’opera comica che è la vita e che svanisce come la schiuma d’una bottiglia di champagne. Chi la lascia fuggire senza averne goduto è un pazzo, come aveva ben predicato sulla terra. Ma questi sono soltanto alcuni dei peccati commessi e la lista è lunga da smantellare. Il compositore, voce narrante, inoltre, incoraggia scherzosamente l’autrice suggerendole: «Sul mio conto sono state scritte tante corbellerie che una più una meno poco conta», già strappando all’inizio del testo il sorriso. Testo che continuerà ad affascinare il lettore nel prosieguo delle pagine, tra musica e ricette, menù di casa Rossini e battute sagaci, in un turbinio di situazioni straordinarie fino al colpo di scena finale.
Le recensioni
Il libro è piaciuto molto al più famoso musicologo studioso di Rossini, Sergio Ragni, il quale ne ha parlato come testo pregno di «sublime leggerezza di pensieri, di fantasia, di scrittura. E' pura effervescenza, ma di classe. Per dirla con la Callas: è champagne e non è coca-cola».