Gli eventi di stampo scientifico sono stati organizzati dal Sistema Bibliotecario in collaborazione con l’Amministrazione comunale e il Museo Archeologico Nazionale 'Vito Capialbi'. Un doppio appuntamento con la cultura e con la storia ha animato le ultime settimane vibonesi in cui la città ha ospitato studiosi di calibro internazionale come Agnes Bencze e Ermanno Arslan. Ad entrambi il merito di aver fatto appassionare il pubblico ad argomenti che riguardano il passato archeologico del territorio e che per troppo tempo sono stati considerati prerogativa esclusiva degli addetti ai lavori. I due eventi scientifici sono stati realizzati dal Sistema Bibliotecario Vibonese, nelle persone del suo direttore scientifico Gilberto Floriani e dell’archeologa Maria n d’Andrea, in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Vibo Valentia e il Museo Archeologico Nazionale ‘Vito Capialbi’. Entrambi rientrano nell’ambito delle attività di promozione collegate a ‘Vibo Capitale del libro 2021’. Il 29 luglio nelle sale del Museo Archeologico Capialbi l’incontro ha avuto come brillante relatrice la professoressa Agnes Bencze, che ha sviscerato un argomento molto interessante dal titolo ‘Anime nel grembo della regina degli inferi’. Presentata ed introdotta da Maria d’Andrea ed Emilio Floriani, la ricercatrice ungherese, docente presso la Pázmány Péter Catholic University, l’Università cattolica di Budapest, ha catturato l’attenzione del pubblico discutendo di un argomento molto avvincente e coinvolgente, che l’ha vista spaziare tra le laminette orfiche del mondo classico - ed in particolare la laminetta orfica custodita presso il Museo archeologico cittadino e rinvenuta nella necropoli Inam 52 anni orsono -, e la coroplastica medmea proveniente dalla stipe votiva di Calderazzo, oggetto e soggetto di studio inserito in un più vasto progetto di ricerca curato dal CeRCoLoc, ovvero Centro di ricerche sulle colonie Locresi. Il 4 agosto nello storico Palazzo Santa Chiara, sede del Sistema Bibliotecario, è stata la volta di Ermanno Antonio Arslan archeologo, numismatico, accademico dei Lincei e da due anni anche cittadino onorario Vibonese. Dopo i saluti di rito e l’intervento di Adele Bonofiglio direttrice del Museo Capialbi, Ermanno Antonio Arslan ha intrattenuto il pubblico, liturgicamente attento, raccontando degli imperatori Agrippa ed Augusto, di guerra e pace, di ritratto ed immagine. Se qualcuno si aspettava una relazione tradizionale, rigida e paludata, si è dovuto ricredere in quanto Arslan è riuscito a ribaltare il cliché delle noiose conferenze accademiche, suscitando sincero interesse e grande attenzione nel numeroso uditorio presente. D’altra parte Ermanno Antonio Arslan ha dedicato quasi 50 anni di studio sulla storia del vice imperatore Vipsanio Agrippa, dunque tutto il tempo per approfondire le mille sfaccettature della personalità eclettica e affascinante dell’uomo politico, militare e architetto romano.