Le stragi di mafia, tangentopoli, la fine della Prima Repubblica. Fatti e situazioni che hanno segnato gli ultimi trent’anni della storia d’Italia, che fanno riflettere su cosa siamo stati e su cosa siamo diventati. Questo il fil rouge del reading “Novantadue” andato in scena ieri sera a Trame, il festival dei libri sulle mafie che si sta svolgendo a Lamezia Terme. I brani letti dall’attore Achille Iera sono stati sapientemente mescolati ai suoni con la regia tecnica di Erica Cuda. “Novantadue” è tratto dal libro “Il silenzio. Italia 1992 – 2022”, scritto dal giornalista Giovanni Tizian, direttore artistico di Trame, che sottolinea: «Dopo le stragi e dopo la stagione di “mani pulite” inizia il berlusconismo e una certa cultura dell’indifferenza, ovvero l’atteggiamento di chi non riesce più neanche a indignarsi. Fortunatamente c’è ancora un movimento di coscienza civica, di consapevolezza che si muove dal basso. Oggi alcuni atteggiamenti della politica vanno capiti; certo non tutto è reato ma ai cittadini spetta la condanna sociale di certi comportamenti». Ai “tramati”, ai tanti giovani volontari che stanno collaborando alla realizzazione del festival, il direttore artistico dice di fare tesoro dell’esperienza che stanno vivendo «perché Trame è una realtà unica in Italia in quanto è nata dall’associazione antiracket, da un gruppo di imprenditori e commercianti che hanno avuto il coraggio di dire “no” al pizzo, all’usura. I giorni spesi a fare i volontari di Trame vanno considerati davvero come un’occasione speciale. Il festival – conclude Tizian – quest’anno si muove intorno a parole chiave come silenzio, utopia, istituzioni, coraggio. Ma è basilare concentrarsi sulla parola “memoria” per ricordare storie di persone normali che non si sono piegate al potere malavitoso». Molta emozione ha suscitato la proiezione del film “A Chiara” di Jonas Carpignano, che conclude la trilogia del regista italo-statunitense sulla Calabria iniziata nel 2015 con “Mediterranea”, film sui migranti, e proseguita nel 2017 con “A Ciambra” incentrata sulla comunità rom di Gioia Tauro. Pellicola, tra l’altro, prodotta da Martin Scorsese. “A Chiara” sta ottenendo grande successo di pubblico e di critica oltre che numerosi riconoscimenti tra cui il David di Donatello assegnato a Swamy Rotolo come miglior attrice protagonista.