Dalle pietre millenarie e gli ulivi secolari del Parco archeologico nazionale di Scolacium a Borgia allo scenario della biodiversità mediterranea, tra le imponenti installazioni permanenti dei più grandi artisti visivi del nostro tempo del Parco internazionale della Scultura e Biodiversità mediterranea a Catanzaro; dalla Grangia di Sant’Anna a Montauro, fino al bosco di abete bianco adiacente alla famosa Certosa di Serra San Bruno; da Taverna, patria di Mattia Preti, alle perle della costa, rispettivamente, ionica e tirrenica, Soverato e Tropea: queste sono le “terre” di Armonie d'Arte Festival, i luoghi che saranno i “Transiti” delle Nuove Rotte Mediterranee della XXII edizione. Armonie d’Arte, socio di Italiafestival in Agis, sceglie di abbracciare nuovamente il tema Nuove Rotte Mediterranee dal quale nasce la linee tematica di quest'anno “Transiti”. «Transiti – sottolinea Chiara Giordano, fondatrice e direttrice del festival – da intendersi come spostamenti forieri di sviluppo lungo cammini di terre di mare dense di positività, di incontri, di dialoghi, di opportunità. Il festival continua a voler essere un attivatore di pensiero, un luogo materiale e immateriale dove arte, cultura e luoghi di valore trovano sintesi e armonia. Armonie d’Arte è uno spazio dove il presente, fecondo o difficile che sia, locale o globale che sia, si aggruma e cerca il senso del futuro». Dal 22 luglio al 17 settembre in scena saranno la musica classica, jazz, lirica e di ricerca, danza e teatro contemporaneo, letteratura, arte e performance visiva, con prime, esclusive, produzioni originali, con il consueto profilo nazionale ed internazionale. Tra gli appuntamenti più importanti, in apertura, il 22 luglio, una produzione di Armonie d’Arte, in prima assoluta, “Raimondo vaniloquio non vano”, un melologo inedito di Silvio Perrella, musiche originali di Vincenzo Palermo, con la voce recitante di Toni Servillo, e la partecipazione di Alfio Antico con le sue tammorre. Segue il 23 luglio una delle figure gigantesche del jazz, Charles Lloyd, in quartetto con la partecipazione di Bill Frisell. Il 28 luglio Paolo Fresu col nuovo progetto legato al documentario di Ferdinando Vicentini Orgnani per la ricorrenza dei 100 anni di Lawrence Ferlinghetti. Per la musica classica e lirica di scena l’11 agosto il Quartetto di Cremona; poi il 13 agosto Vittorio Grigolo, tenore dalla verve appassionata che ha affascinato platee internazionali e da ultimo protagonista di una strepitosa Tosca all’Opera di Roma; e ancora il 17 agosto un’icona del violinismo internazionale quale Victoria Mullova, a cui segue il 22 agosto Giuseppe Gibboni, ultimo vincitore del prestigioso Premio Paganini, e il 29 agosto, nella compagine da camera, Wiener Philharmoniker. E poi progetti particolari e raffinati, come «Alice canta Battiato» il 18 agosto, Vasco Brondi in un esplosivo «Va dove ti porta il cuore» il 9 agosto, ed Eduardo De Crescenzo con un lavoro tutto dedicato alla canzone napoletana classica, il 19 e il 21 agosto. Per la danza lavori in prima assoluta, o ripensati per gli spazi del Festival, grazie alla presenza di Ater (date in definizione) e di Spellbound, oltre al «Turning_Orlando’s version» dell’eclettico e fecondo Alessandro Sciarrone, Leone d’Oro alla carriera 2019 per la Biennale Danza, il 26 agosto; e giovani compagnie come la calabrese Createdanza, già però con bel curriculum ed esperienze nazionali. Romeo Castellucci con il suo «Terzo Reich» e Chiara Guidi, con date settembrine in definizione, sottolineano la vocazione del Festival anche per quel che riguarda il più interessante dibattito teatrale contemporaneo.