“Con la cultura non si mangia”. Una frase di anni addietro attribuita all’ex ministro dell’Economia Giulio Tremonti che, evidentemente, in Calabria calza a pennello. Perlomeno a Soriano in provincia di Vibo Valentia dove il Comune va a “caccia” di un nuovo direttore del Polo Museale. Ciò che sta suscitando a scalpore in queste ore è’ la retribuzione prevista: appena 500 euro mensili (non sono previsti rimborsi o spese extra). La selezione prevede la laurea magistrale come requisito base e punti in più per titoli di specializzazione e dottorato. La selezione pubblica prevede “l’affidamento per tre anni prorogabili, con un importo mensile previsto di 500 euro compreso IVA e ogni altro onere. Il direttore non avrà diritto al rimborso di alcuna altra spesa”. Inoltre il direttore dovrà garantire la presenza almeno due giorni a settimana, garantire la propria presenza durante aperture straordinarie ed eventi senza “dare luogo a compenso ulteriore oltre quello previsto dall’incarico” come è previsto nel bando. Il direttore dovrà occuparsi di: definire il progetto culturale e istituzionale del museo, elaborare i documenti programmatici e le relazioni consuntive, realizzare iniziative, coordinare il monitoraggio e le presenze, organizzare e controllare i servizi al pubblico, dirigere il personale affidato alla struttura, gestire le risorse finanziarie e occuparsi anche della promozione e comunicazione al pubblico.
Di Bartolo (PD): "Proporremo interpellanza al ministero della Cultura"
"La vicenda relativa all'avviso per la selezione del direttore del Polo museale di Soriano sta suscitando le perplessità degli operatori del settore e dell'opinione pubblica locale, fino ad arrivare all'attenzione degli organi di informazione nazionale". E' quanto afferma in una nota il segretario provinciale del Pd di Vibo, Giovanni Di Bartolo. "Ci si domanda, infatti, come sia possibile che il Comune di Soriano, attualmente amministrato da una Commissione straordinaria, abbia bandito la selezione per un profilo professionale altamente qualificato, prevedendo di retribuirlo con una cifra ingiustificabile e al limite delle norme sul lavoro: 500/cinquecento euro. È una condizione inaccettabile per gli operatori dei beni culturali, inefficace per le funzioni del museo e inadeguato per attuare gli obiettivi di gestione, valorizzazione e promozione del Polo. Sarebbe opportuno che i commissari chiarissero quali valutazioni sono state fatte per determinare i criteri di valutazione e la retribuzione del direttore. Insieme al senatore Nicola Irto seguiremo questa vicenda e proporremo un'interpellanza all'indirizzo del Ministro della Cultura per sollecitare risposte su questo caso e affinché si apra una discussione più ampia sulle politiche da realizzare per il settore dei Beni culturali".