In Calabria è scoppiata la «Sandokan mania». Le riprese della fiction sono iniziate la settimana scorsa a Le Castella, la località turistica di Isola Capo Rizzuto in provincia di Crotone, dove si erge maestosa l’antica fortezza aragonese. Attualmente il set si è spostato nell’area industriale di Lamezia Terme dove è stata ricostruita la città di Labuan così come Emilio Salgari l’ha raccontata nei suoi scritti. I famosi romanzi del ciclo indo-malese, ispirati all’avventurosa vita di Sandokan, la «tigre della Malesia», un pirata dalle nobili origini che si batté per la libertà della sua patria contro i colonizzatori britannici. Come si può ben immaginare il set di Lamezia è blindato, off limits a chiunque: accesso consentito solo alle maestranze, agli attori e alla sicurezza. Nel cast spicca la figura del celebre attore turco Can Yaman, il quale interpreta il mitico Sandokan che, nello sceneggiato andato in onda alla fine degli anni Settanta era impersonato dal fascinoso Kabir Bedi. Un successo planetario che è ancora impresso nella memoria di tutti. Ad affiancare Can Yaman l’esordiente Alanah Bloor, la Marianna che nell’immaginario collettivo tutti ricordano come la «perla di Labuan». Nel cast anche Ed Westwick ovvero Lord Brooke, acerrimo nemico di Sandokan, mentre l’attore italiano Alessandro Preziosi è Yanez de Gomera, il corsaro amico fedelissimo di Sandokan che nello sceneggiato di circa mezzo secolo fa fu interpretato da uno straordinario Phlippe Leroy. La fiction in lavorazione sarà trasmessa da Rai1 e successivamente in tutto il mondo grazie a Fremantle, società di distribuzione internazionale. Si tratta, dunque, di un evento internazionale prodotto da Lux Vide (società che fa parte del gruppo Fremantle), in collaborazione con Rai Fiction. La serie è nata da un’idea di Luca Bernabei, sviluppata per la televisione da Alessandro Sermoneta, Scott Rosenbaum e Davide Lantieri. La regia è stata affidata a Jan Maria Michelini e Nicola Abbatangelo. Lux Vide, società leader della produzione televisiva per la prima volta opera in Calabria, grazie al sostegno della Film Commission e della Regione Calabria che si sono rivelati partner basilari e imprescindibili per la realizzazione dell’operazione cinematografica nel suo complesso. Il backlot, come si chiama in gergo, ovvero lo spazio che accoglie il grande set cinematografico, rimarrà nel perimetro della Fondazione Terina; un segno tangibile delle intenzioni della Regione Calabria (il presidente Occhiuto ha fatto una visita notturna sul set) che intende investire nell’industria cinematografica proprio nell’area strategica che dista pochi minuti dall’aeroporto internazionale, dalla stazione centrale di Lamezia Terme e dallo svincolo autostradale. Un hub intermodale che renderà facilmente raggiungibili i famosi studios, del cui progetto si parla già da tempo.