«La separazione delle carriere non serve assolutamente a nulla rispetto ai problemi della giustizia. Io penso che gente con competenze e in buona fede deve preoccuparsi di cosa serve per far funzionare un processo, per velocizzare l’istruttoria dibattimentale o per tutelare le parti offese. Ogni anno su 100 magistrati solo lo 0,2% cambia funzione, e allora solo per lo 0,2% dobbiamo cambiare la Costituzione fatta sul sangue di milioni di italiani?” ha affermato il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri durante la quinta giornata di Trame, Festival dei libri sulle mafie.
“Il governo sta facendo cose inutili sul fronte della lotta alla mafia – aggiunge Gratteri - La mia preoccupazione non è il contrasto alle mafie, non sono i processi di mafia. I legislatori, pensando di fare la faccia brutta, alzano sempre il massimo delle pene, ma dovrebbero alzare il minimo, altrimenti non cambia nulla. Dalla Cartabia a oggi farei un solo articolo: tutte le riforme fatte da tre anni a oggi andrebbero cancellate, non servono a nulla. Salvo quelle di Orlando e anche quelle dei 5 Stelle che sono state modifiche importanti”
"Non avevamo bisogno dell’autonomia differenziata ma di un'Italia unita e che si facciano riforme che la mantengano tale, penso alla nazionalizzazione della sanità, quindi dell’esatto contrario. Se stiamo importando medici dall'Albania o da Cuba, vuol dire che siamo ridotti male. La verità è che abbiamo la memoria corta, perché rincorriamo sul quotidiano e nessuno fa programmazione a lungo termine” ha dichiarato Gratteri. "Io non capisco niente, sono un pubblico ministero di campagna, ma da quello che sento in giro mi pare che proprio la sanità sia un settore in cui siamo messi male, visto che la Calabria, per esempio, é ridotta a fare venire i medici da Cuba». Gratteri, nel corso dell’iniziativa, ha presentato il suo libro di recente pubblicazione «Il grifone», scritto insieme al giornalista Antonio Nicaso, che ha partecipato all’incontro in videocollegamento. «Lo sapevamo già dieci anni fa - ha aggiunto Gratteri - che in Italia sarebbero mancati i medici. Ora mi chiedo perché nessuno adesso rintraccia il ministro della Sanità dell’epoca e gli chiede perché non si è intervenuti allora per risolvere questo problema. La verità é che abbiamo tutti la memoria corta perché viviamo alla giornata e nessuno fa programmazione, stabilendo di cosa c'é bisogno da qui a 5 o a 10 anni. Il dramma è proprio questo».
Poi c' la politica che "non ha capito o ancora non vuole capire. Il ministro Nordio dice che le intercettazioni costano troppo. Le intercettazioni costano 170 milioni di euro l’anno per tutte le procure d’Italia messe assieme. Una cifra che nel bilancio di un ministero, non è nulla” ha chiosato il procuratore di Napoli.
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