Non servono le graduatorie sulla qualità della vita per chiarire le difficoltà di un territorio da tempo marginale. E neppure tante giustificazioni sarebbero ammesse al cospetto di famiglie, lavoratori e imprese vessati dallo Stato, dalla Regione e dai Comuni senza alcun ritorno in termini di servizi e ricchezza. Lo stato di precarietà nel quale vive la popolazione della città capoluogo, poi, è ulteriormente aggravato da un dissesto che si trascina ormai da oltre cinque anni senza che si veda neppure una fioca luce in fondo al tunnel. Dissesto significa salassi continui ai danni dei contribuenti: servizi ridotti al minimo e tasse alle stelle continuano a sfiancare un territorio ormai in debito d’ossigeno. Il dissesto lo pagano, d’altronde, cittadini ed imprese. La politica non viene sottoposta ad alcuna dieta. Anzi, negli anni scorsi non è mancato qualche maldestro tentativo di qualcuno di alzarsi lo stipendio. Il tutto senza considerare le spese dell’Organo straordinario di liquidazione, la commissione straordinaria incaricata di ricostruire la massa passiva, dopo la dichiarazione di default risalente al giugno 2013. La triade (composta da Carla Caruso, Andrea Casiglia e Domenico Piccione), pur nella legittimità del suo operato, non si fa mancare nulla. Il costo annuo della Commissione ammonta a circa 100mila euro, ma a queste uscite si aggiungono consulenze, rimborsi e quant'altro. In particolare uno dei commissari, il dott. Andrea Casiglia, ha percepito negli ultimi dodici mesi quasi 10mila euro di rimborsi. Le ragioni sono più che... valide: biglietti aerei, noleggi auto, rimborso di carburante, pranzi, cene e pernottamenti. Gli altri due commissari, Carla Caruso e Domenico Piccione si sono visti liquidare rispettivamente di spese vive per i mesi compresi tra gennaio ed agosto rispettivamente 1.889 euro e 2.746 euro. Leggi l'articolo completo su Gazzetta del Sud - edizione Catanzaro in edicola oggi.