Svolta nelle relazioni tra il Comune di Crotone e l’Eni. Un comitato tecnico scientifico è pronto a mettere piede in città per studiare la subsidenza e la microsismicità, assieme ai fenomeni di cambiamento climatico localizzati. Ad annunciarlo è Salvatore De Luca, assessore comunale all’Urbanistica. «È l’avvio di una fase nuova – spiega sulla Gazzetta del Sud in edicola – in cui la città ha il ruolo di protagonista per concorrere ai risultati economici che il business del gas produce sul nostro territorio, molto di più delle ricadute passive assicurate dal pagamento delle royalties (risorse che l'Eni destina alle zone nelle quali opera)». Ma non solo. « Il comitato – aggiunge De Luca – erediterà il database che la multinazionale (che estrae metano dal sottosuolo marino e dalla terraferma) ha acquisito negli anni monitorando le coste e il mare circostante, svilupperà le indagini e ne definirà obbiettivi e metodiche scientifiche». In questa maniera Crotone potrà condividere «dati e conoscenze scientifiche» che «sono rimasti appannaggio esclusivo di Eni, che dal 2003 monitora, studia e classifica le coste e i fenomeni di erosione, subsidenza e microsismicità, influenzati (forse) dalle sue attività di estrazione».