Si è dovuto attendere quasi il “gong” finale prima di poter portare a termine l'operazione che da diverse settimane non sta facendo dormire sonni tranquilli al management dell'ospedale “Pugliese”. Lunedì mattina, infatti, i vertici aziendali sarebbero stati impegnati in una complicata procedura di turn over del personale che avrebbe comportato effetti devastanti sull'erogazione delle attività assistenziali. Dopo l'entrata in servizio degli operatori sociosanitari, attinti dalla graduatoria portata a termine lo scorso mese di gennaio, la lunga fase di assunzioni si sarebbe conclusa con l'ingresso nei reparti del contingente di infermieri. Quaranta le unità di personale per cui l'Azienda aveva già ottenuto le autorizzazioni e tanto il numero di idonei inserito nella delibera finalizzata alla formalizzazione delle assunzioni. Lunedì il personale avrebbe finalmente preso servizio determinando però automaticamente la decadenza dei contratti di una quota molto più alta di infermieri assunti nel corso degli anni con contratti a tempo determinato. Complessivamente 102 i dipendenti in uscita contro i 40 in ingresso, un turnover che avrebbe certamente indebolito molti reparti alcuni dei quali retti solo da personale precario. Da qui la lunga e serrata trattativa che è andata avanti per oltre tre settimane intrapresa dai vertici del “Pugliese” con il dipartimento regionale Tutela della Salute e con la struttura commissariale tesa ad ottenere un maggior numero di autorizzazioni, tuttavia, mai andata a buon fine. Solo giovedì e a pochi giorni ormai dalla scadenza dei contratti si è finalmente riusciti a trovare la quadratura del cerchio. La struttura commissariale d'intesa con il dipartimento Tutela della Salute ha, infatti, sottoscritto un verbale con il quale si autorizzano tutte le Aziende sanitarie e ospedaliere regionali a mantenere in servizio il personale assunto con forme contrattuali flessibili in attesa della definizione del fabbisogno del personale. La scadenza dei contratti per il personale precario è stato quindi spostato di un paio di mesi, di preciso al 30 giugno. L'articolo completo nell'edizione odierna di Catanzaro della Gazzetta del Sud.