Catanzaro, Crotone, Vibo

Domenica 28 Aprile 2024

Crotone, spiragli sulla vertenza Carrefour: la proprietà apre alla trattative

Nei prossimi giorni l’azienda che fa capo al Gruppo Perri proprietaria del punto vendita Carrefour di Passovecchio, chiuso da qualche mese, comunicherà ai 52 lavoratori, senza stipendio da luglio, una data per un nuovo incontro nel quale discutere della possibilità di riaprire il tavolo ministeriale disertato nelle scorse settimane. C’è dunque un’apertura della proprietà quantomeno a discutere, anche se per il momento le cautele rimangono. L’impegno ad avviare il confronto è stato strappato alla società del gruppo Perri, al termine della protesta inscenata ieri mattina dai dipendenti del punto vendita crotonese, all’interno del centro commerciale di Lamezia Terme “I due mari”, dove ha sede l’altro punto vendita Carrefour e dove c’è la sede legale della holding. "Il fatto che la proprietà abbia accettato di incontrarci appare già un buon risultato – ha spiegato Pino Palmieri segretario provinciale Uiltucs Uil Crotone – visto che era da settembre 2018 non che non avevamo il piacere di parlare con nessuno da settembre 2018. Restiamo però cauti, perché delle parole non possiamo fidarci completamente". Bisogna ricorda che il ministero del lavoro, aveva messo a disposizione delle somme per l’attivazione di ammortizzatori sociali, ma la mancata firma dell’azienda ha reso vani gli sforzi. "È chiaro che firmare l’accordo – sono le parole di Salvatore Federico segretario provinciale Fisascat Cisl – significa in qualche modo pensare ad un rilancio del punto vendita di Crotone e quindi bisognerà capire quali sono le vere intenzioni della proprietà. Non ci possiamo dire soddisfatti dell’incontro di Lamezia ma accogliamo con ottimismo l’apertura". "Il continuo fuggi fuggi dell’azienda – ha dichiarato il segretario generale della Uil Fabio Tomaino – ha fino ad ora danneggiato i lavoratori perché non ha permesso loro di accedere alla cassa integrazione. Tra l’altro non si è presentato nessuno neppure alla riunione per il licenziamento collettivo. Questo la dice lunga sul disinteresse per i dipendenti e le loro famiglie".

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