Si è svolto sabato a Lamezia Terme, nei locali del Grand Hotel Lamezia, il Convegno sul tema: “L’acqua una risorsa per lo Sviluppo”. Nell’introdurre i lavori, Ugo Gardini, presidente dell’Ise, ne ha illustrato sinteticamente gli scopi, ossia la promozione e l’attuazione di iniziative per lo sviluppo economico, produttivo ed occupazionale e favorire la crescita di risorse umane ed imprenditoriali. Dopo il saluto della presidente di Federproprietà Calabria, Tommasina Lucchetti, ha svolto la relazione introduttiva l’architetto Giuseppe Macrì. Esperto in politiche dello sviluppo (razionalizzazione e conservazione della risorsa idrica ), Macrì è intervenuto sullo stato manutentivo e funzionale delle reti di distribuzione evidenziando l’urgenza del loro razionale ammodernamento. In generale, ha precisato Macrì, occorre una politica che recuperi il valore dell’acqua come risorsa “globale” e che può riservare alla Calabria, che di acqua è ricca, sorprendenti occasioni di sviluppo, anche agricolo e turistico, sulle quali si è a lungo soffermato. Non sono mancati adeguati riferimenti e richiami al compendio delle acque termali calabresi. Dopo il dibattito, le conclusioni sono state tratte da Francesco Granato, vicepresidente nazionale di Federproprietà, il quale ha evidenziato il ritardo con cui si perverrà all’effettivo avvio dell’Autorità Idrica della Calabria (AIC) di cui alla legge regionale 18/2017, organismo destinato a programmare ed organizzare il servizio idrico integrato nell’intero ambito regionale, esercitando il controllo sulla relativa attività di gestione. Granato si è, quindi, soffermato sulle distinte competenze attribuite, in materia di acqua, a vari soggetti pubblici (ARPACAL, Consorzi di Bonifica, SORICAL, Commissari) focalizzando sulle difficoltà vissute dai Consorzi di Bonifica, soggetti onerati per la gestione di migliaia di chilometri di condotte tubate e canali di colo - quasi 10.000 - senza il trasferimento di adeguate risorse da parte della Regione Calabria. A conclusione dei lavori si è convenuto sull’opportunità di indire, entro il primo semestre del 2020, la conferenza regionale sulle acque con la partecipazione di tutti gli attori che hanno competenze in materia, con la Regione Calabria necessariamente in prima fila.