Non si lascia nulla d'intentato negli uffici dell'Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro per ridimensionare il mostruoso bubbone che è valso all'ente anche una richiesta di dissesto finanziario, vergata dalla commissione straordinaria che da mesi guida l'Azienda sciolta per infiltrazioni mafiose. Il disavanzo superava già i cinquanta milioni di euro nell'esercizio 2018 ma veleggiava verso i 56 milioni nell'ottobre dello scorso anno, con un bilancio che di mese in mese continua a registrare vertiginosi aumenti. Il limite massimo d'istituzione di presidi di continuità assistenziale è fissato a 18 mentre nella provincia attualmente ne risultano attivi in totale 60. Insomma, nella delicata materia si dovrà lavorare d'accetta per sfoltire in maniera consistente presìdi sanitari nati come funghi. L'articolo completo nell'edizione odierna di Catanzaro della Gazzetta del Sud.