«Non c'è acqua per i finocchi e la sopravvivenza. È emergenza sociale più che economica». È quanto afferma, in una nota, Roberto Torchia, presidente del Consorzio di bonifica Ionio crotonese. «Abbiamo richiesto ulteriore irrigazione di soccorso - prosegue Torchia - perché l’economia che ruota attorno alla coltura dei finocchi è essenziale. Credevamo e crediamo di non dover più spiegare quanto sia essenziale, ma è evidente che non lo comprendano solo i funzionari della Regione Calabria; è evidente dal tono e dalle forme di risposta che scrivono. Lo diciamo da anni e lo abbiamo ribadito all’indomani del provvidenziale intervento della Prefettura dello scorso fine gennaio. Finché non ci saranno interventi strutturali che riportino la priorità sancita da Costituzione, leggi europee e dallo Stato italiano (oltre a quelle della natura), gli agricoltori calabresi, e del crotonese in particolare, dovranno continuare a fare l’elemosina ad ogni periodo di siccità». «Non è più possibile - sostiene ancora Torchia - proseguire con le politiche di emergenza che obbligano gli agricoltori ad organizzare forme di protesta rischiosissime per l’emergenza sociale che porta con sé; ed oggi con l’aggravante di un periodo di grave crisi generale sanitaria ed economica come questa. Noi vogliamo, invece, proseguire nel tentare di evitare risposte figlie della disperazione e proseguire a chiedere con forza una nuova strategia della gestione della risorsa acqua in Calabria e soprattutto in questo territorio».