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Seimila bovini fra Umbriatico e la Sila, un nuovo "tratturo" per la transumanza

Al tempo del Coronavirus, non si ferma la transumanza. Ormai si approssima quella estiva, con il trasferimento delle mandrie dal litorale, all’altopiano silano. Per permettere il passaggio di centinaia di bovini su un antico “tratturo”, reso impraticabile da tempo dalle sconnessioni del terreno, il sindaco di Umbriatico, Pietro Greco - presidente del consorzio regionale Bovin Calabria - ha autorizzato i lavori di ripristino della strada Macchia della Regina, Campo delle Vavole e Serra di Luisa.

Tutto questo con il consenso del Sindaco di Verzino, Pino Cozza, ben lieto di collaborare. "I lavori si sono resi necessari per risolvere le criticità che impedivano agli allevatori del territorio di usufruire di questa fondamentale infrastruttura durante il periodo della transumanza: ora, invece, il percorso potrà essere attraversato in tutta sicurezza da animali ed addetti".

A fine 2019 la transumanza è stata riconosciuta patrimonio immateriale mondiale dell’Unesco. Da metà giugno, sono oltre 6.000 capi di bovini di razza podolica, che da Umbriatico, si mettono in cammino per raggiungere l’altopiano Silano. Dal mare, gli animali, scortati dai mandriani a cavallo, salgono per i tornanti delle colline e si inerpicano fino a raggiungere i contrafforti della Sila, ad oltre i 1500 metri di altezza.

Il viaggio, oggi come ieri, segue le vie tortuose e sterrate dei “tratturi” che vengono ripercorsi all’incontrario ai primi accenni dei rigori invernali. A metà strada tra avventura e ritorno al passato, la transumanza comincia ad essere pensata anche ad Umbriatico come una formidabile attrazione turistica: un salto nella natura che permette di scoprire territori poco frequentati, selvaggi, e di apprezzare prodotti genuini in linea con un’alimentazione sana e corretta

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