L’emergenza coronavirus sta causando grosse perdite turistiche nei centri vibonesi, che quest’anno potranno contare quasi esclusivamente su un cauto turismo italiano di rientro. Sta già risentendo del problema Monterosso Calabro, meta calabrese prediletta di nutrite comitive turistiche provenienti dagli Stati Uniti, che contribuiscono alla crescita del borgo. Dal 1993, infatti, gruppi provenienti dagli Usa, sotto la guida dell’ex tour operator Antonio Parisi, giungono a Monterosso Calabro per scoprirne le bellezze storiche e naturali. Scrittori, poeti, giornalisti, pittori sono soliti avvicendano nel borgo: alcuni hanno deciso di acquistare casa nel centro storico, al fine di poter trascorrervi lunghi periodi, considerando il paese fonte di ispirazione ideale per la loro arte. Le loro creazioni offrono significativi apporti al panorama culturale del luogo:ad esempio, con il supporto dell’amministrazione comunale e di tutta la comunità, la pittrice Kitt Shaffer lo scorso anno ha allestito una mostra delle sue opere raffiguranti Monterosso e gli scorci dell’Angitola; Stuart Reininger sta scrivendo un libro sul paese; in molti hanno contribuito al restauro di parte della Torre Capana, simbolo del centro storico; tutti hanno fatto conoscere Monterosso ad altre comitive statunitensi, così da creare un notevole flusso turistico. Quest’anno, la situazione pandemica sta comportando perdite anche in tal senso, svuotando il paese di un prezioso indotto economico e culturale, che generalmente trova il suo culmine in estate, ma si proroga anche durante il resto dell’anno. Sempre a causa dell’emergenza sanitaria, non si registrano nemmeno presenze dall’Argentina, principale meta degli emigrati monterossini. Questi ultimi sono soliti far ritorno in paese in occasione della festa della Madonna del Soccorso (conclusasi domenica scorsa): quest’anno non vi sono stati rientri.