Un “tag”, una piccola etichetta elettronica, in grado di rivelare eventuali alterazioni o manomissioni della bottiglia di vino che si sta aprendo. È il cuore del progetto pilota “R-wine”, una sperimentazione unica nel suo genere che parte dalla Calabria, ed in particolare dalle terre del Cirò doc, con l'obiettivo di tutelare i consumatori e i produttori dall'adulterazione delle bottiglie di vino.
«Si tratta di un progetto di ricerca - spiega il segretario del Parco scientifico e tecnologico “Magna Grecia” di Crotone, Maria Bruni - finanziato dalla Regione Calabria e realizzato da una partnership composta dall'Università della Calabria, dalla società SmartRes di Modena, dal Psc e dall'azienda vitivinicola Caparra&Siciliani, che lo sta sperimentando.
L'articolo completo nell'edizione odierna della Calabria della Gazzetta del Sud.
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