Tornano i tecnici sulla mai ultimata tangenziale est di Vibo Valentia. All’indomani della sentenza della Corte dei conti centrale, che ha inflitto dure condanne al responsabile del procedimento e all’assistente di cantiere della precedente progettazione, sul posto progettisti e geologi per verificare gli interventi necessari. L’infrastruttura avrebbe dovuto incanalare il traffico pesante proveniente dall’autostrada bypassando il centro cittadino di Vibo per raccordarsi, infine, alla Statale 18 nella parte sud della città. Si punta ad avviare il bando da 7 milioni entro novembre. La strada, infatti, è oggi oggetto di un nuovo finanziamento, per l’appunto di 7 milioni, da parte del ministero All’ambiente e prevede la messa in sicurezza e l’apertura al traffico. Il presidente della Provincia Solano sottolinea: «Metteremo fine ad un simbolo di cattiva gestione». Lo stesso Solano si è recato sul posto insieme all’ingegner Francesco La Camera e ai geologi. I lavori, se tutto va bene, potrebbero essere messi a bando entro i primi di novembre. Nel frattempo si acquisiranno i nuovi rilievi geologici richiesti dal progettista che ha individuato, inoltre, alcuni ulteriori interventi relativi al contenimento del rischio idrogeologico: dalla raccolta delle acque meteoriche alle reti paramassi fino alla realizzazione di muri di contenimento. Elementi che richiederanno una parziale modifica al progetto esecutivo, comunque subordinata alla relazione geologica in via di definizione. «Finalmente – rileva il presidente della Provincia - potremo rimettere in sicurezza una parte di territorio che ha subito in maniera dissennata le conseguenze di lungaggini ed errori di progettazione, mettendo a rischio l’assetto idrogeologico e la sicurezza delle persone Ora, grazie a questo intervento, giungerà a positiva conclusione una vicenda - conclude Solano - divenuta simbolo della cattiva gestione della cosa pubblica: da “buco nero” che negli anni ha comportato uno sperpero di risorse e un danno incalcolabile al territorio confidiamo adesso di rendere l’opera un’infrastruttura decisiva nell’assetto viario dell’area del comune capoluogo di provincia».