Si sono tenuti questo pomeriggio, nella basilica dell'Immacolata a Catanzaro i funerali di Franco Scaprino, sindacalista della Uil, morto improvvisamente sabato scorso all'età di 58 anni. L’ultimo saluto si è tenuto in forma ristretta per le disposizioni emanate per limitare i rischi del contagio da Covid. A porgerlo le più alte rappresentanze sindacali regionali, ma anche la gente comune che l’ha apprezzato e conosciuto per la sua integrità e capacità di comunicare con i lavoratori del settore vigilanza e multiservizi e di tutti quelli tutelati dalla UilTucs che ha rappresentato per anni senza sentire il peso di un lavoro che per lui era una ragione di vita e che lo ha fatto conoscere e apprezzare nella nostra regione. La notizia della morte di Scarpino era stata annunciata sui social dalla Uil Calabria che scrive: «Il 2021 inizia nel peggior modo possibile. Franco Scarpino ci ha lasciati. Segretario di lungo corso della UilTucs di Catanzaro. Franco è stato un dirigente e un uomo d’organizzazione appassionato, capace, puntiglioso. Sempre al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori del settore e, costantemente vicino alle fasce sociali e del lavoro più bisognose. La sua scomparsa lascia in tutta la Uil Calabrese un vuoto profondo. Siamo e saremo vicini al figlio Saverio, nostro dirigente sindacale, e a tutta la famiglia del nostro fraterno amico Franco». Anche il sindaco Sergio Abramo aveva espresso il suo cordoglio: «Con la scomparsa prematura di Franco Scarpino il mondo sindacale catanzarese perde, purtroppo, un punto di riferimento appassionato e sempre presente. Da rappresentante della Uil, per l’Amc come per la Catanzaro servizi, Franco Scarpino è stato un interlocutore instancabile per ogni amministrazione, una persona con la schiena dritta, inflessibile e leale. Sono profondamente e sinceramente dispiaciuto per la sua improvvisa morte. Mando un abbraccio alla moglie, ai suoi tre figli e a tutta la famiglia». La segretaria regionale UilTucs, Caterina Fulciniti, ha ricordato del collega la dedizione al sindacato di cui era una delle figure più rappresentative. «Un sindacalista di razza . lo ha definito - pronto a difendere i più deboli. La sua è stata una difesa alla dignità del lavoratore senza riserve. Con lui va via un pezzo di storia del nostro sindacato in Calabria- continua il segretario regionale UilTucs- la cui assenza pesa già, lasciando un vuoto che sarà difficile colmare. Da oltre 20 anni aveva sposato l’ideale di difendere i diritti dei lavoratori senza mai cedere a compromessi che ne potessero mortificare il lavoro. L’etica orientava i suoi interventi sui tavoli in cui rappresentava la struttura senza riserve. Lo consideriamo il vero sindacalista, nell’accezione più completa che a questo termine possiamo dare. Una figura per molti versi d’altri tempi su cui la struttura della UilTucs si appoggiava con la tranquillità di poter fare conto sulla sua tenacia per le vertenze più spinose. Nessuno si aspettava che potesse lasciarci in questo modo e la misura di quanto da lui fatto si pesa sugli attestati giunti dagli stessi lavoratori per cui era un sicuro punto di riferimento. Lo abbiamo visto dedicarsi con la stessa determinazione alle questioni più note così come alle risoluzione delle problematiche di un singolo lavoratore, ottenendo sempre i risultati che chi si rivolgeva al nostro sindacato si aspettava di avere. Ci stringiamo al lutto che ha colpito la sua famiglia condividendo il dolore di aver perso un collega, ma anche un amico con cui abbiamo condiviso tutto ciò che è stata la storia del nostro sindacato nell’ultimo ventennio».