La ricapitalizzazione annunciata non risolve per ora i problemi occupazionali e non riduce le distanze tra le richieste avanzate dai sindacati e le soluzioni proposte dai vertici aziendali. La Sacal, insomma, anche dopo la decisione di procedere a un aumento del capitale sociale di circa 10 milioni di euro, con l'impegno della Regione ad acquisire le nuove quote per evitare la privatizzazione della società che gestisce i tre aeroporti calabresi, resta nella bufera per quanto riguarda i lavoratori.
L'incontro
L'incontro avvenuto ieri nella sede lametina della società si è concluso con una divisione nel fronte sindacale: la Sacal Gh ha siglato un accordo solo con Fit Cisl e Uil Trasporti impegnandosi ad assumere, su circa 80 stagionali, appena la metà e con impiego part time al 50% con scadenza al 31 ottobre 2021. Inoltre, la controllata Sacal proporrà ai propri dipendenti la «temporanea trasformazione del rapporto a full time fino al 31 ottobre 2021», dopodiché torneranno part time «senza alcuna variazione contrattuale». L’accordo non è stato firmato dai rappresentanti di Filt Cgil e Ugl Ta.
Cgil: "Niente alibi"
Il segretario generale di categoria della Cgil Nino Costantino, affiancato da Sonia Falzia, ha spiegato che «dopo la ricapitalizzazione della società non ci sono più alibi per non dare risposte certe e immediate ai lavoratori». I rappresentanti di Ugl Ta (Giuseppe Di Cello, Francesco Frustaglia e Andrea Zubba) hanno giudicato «inaccettabile la proposta di Sacal Gh considerandola offensiva nei confronti dei lavoratori». La richiesta dei sindacati, ribadita in particolare da quelli che non hanno firmato l’accordo, era del passaggio a full time per i lavoratori a tempo indeterminato e per l’assunzione al 75% – in linea con la percentuale di operatività dello scalo – per gli stagionali.
L'apertura "condizionata" della Cisl
I rappresentanti della Cisl (Salvatore Scalzi, Vincenzo Iuliano e Patrizia Parrotta) e della Uil (Benedetto Cassala, Valentina Cavallaro e Fulvio Cinelli), pur «rimanendo fermi nelle proprie richieste e prendendo atto della chiusura aziendale», e «al solo fine di raggiungere un’intesa che consenta la chiusura dell’attuale Cigd fino al 31 ottobre 2021, il rilancio aziendale ed evitare l’esternalizzazione dei servizi nonché il sovraccarico di lavoro e l’assunzione di lavoratori stagionali», hanno manifestato invece «apertura» rispetto alla trattativa per raggiungere l’accordo, a condizione ulteriore di aggiornarsi a un nuovo incontro da tenersi già oggi. Resta inoltre il nodo dell'opzione sulle quote detenute dagli altri enti pubblici che figurano nella compagine societaria, a partire dal Comune di Lamezia e dalla Provincia di Catanzaro. L'assemblea straordinaria dello scorso 2 luglio ha approvato l'aumento di capitale con il voto dell'81% dei soci concordando di «promuovere e sostenere il Piano industriale predisposto e approvato dal Consiglio di Amministrazione» a marzo.