A distanza di qualche mese della tanto attesa “ripartenza” e a pochi giorni dall’inizio del periodo natalizio Pietro Falbo, Presidente dell’Area Territoriale di Catanzaro di Confcommercio Calabria Centrale, cerca di fare il punto sull’attuale situazione economica del territorio.
“Purtroppo la pandemia non è stata del tutto sconfitta e gli strascichi di una così lunga fase di misure restrittive, incertezza e precarietà si fanno ancora sentire. Dopo un anno e mezzo vissuto in uno stato di emergenza, che ha provocato, oltre alla perdita di vite umane, la crisi economica più grave del dopoguerra, mettendo a dura prova il nostro già fragile tessuto imprenditoriale, abbiamo la necessità di evitare ogni altra questione che possa portare al blocco della vita economica e sociale delle nostre città. Soprattutto considerando che alcuni fattori macroeconomici possono incidere negativamente sulla tanto desiderata fase della ripresa. L’ Ufficio Studi di Confcommercio ha rilevato, infatti, che l’ipotesi di una inattesa fiammata dei prezzi in questa ultima parte dell’anno, unita all’aumento delle spese obbligate come utenze e bollette, dovute al rincaro dell’energia, rischierebbe di rallentare la crescita e potrebbe causare una perdita di consumi in Italia tra i 3 e i 5 miliardi di euro. Un’eventualità, questa, certamente da scongiurare, poiché potrebbe incidere anche sui consumi del periodo natalizio e dell’inizio del nuovo anno. Per contrastare questo rischio occorrerebbe mettere in campo riforme e investimenti, perché se non ripartono il commercio, il turismo, i servizi, non si potrà avere una crescita vigorosa e continuativa. È necessaria una grande attenzione al tessuto delle imprese del terziario ed alla necessità di interventi tanto sul versante delle moratorie fiscali e creditizie quanto dei crediti d’imposta, come quella, molto importante per le rimanenze di magazzino dei negozi di abbigliamento. Il clima di fiducia nel nostro territorio è sicuramente migliorato, ma non si può certo parlare di un completo ritorno alla normalità e il percorso per ritornare ai livelli pre-covid sembra ancora lungo. Per questo motivo appare improcrastinabile la necessità di mettere in campo azioni e misure idonee a far riacquistare fiducia e, di conseguenza, riavviare i consumi, per fare in modo che i settori del terziario, e tutto il tessuto economico in generale, possa ritornare a crescere e a creare sviluppo ed occupazione per il nostro territorio.”
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