«Per Crotone e provincia abbiamo grandi progetti, ma bisogna iniziare a lavorare da subito». Arriva da Agostino Silipo, amministratore unico e proprietario di System House un messaggio di fiducia e di speranza per le centinaia di lavoratori crotonesi del settore delle telecomunicazioni, coinvolte nella crisi dell’Abramo Customer Care e che già in parte sono stati riassorbiti nella società reggina. In realtà a Crotone System House è presente già dal 2015, Silipo stesso racconta di aver voluto comprare una sede, di averla attrezzata e di non aver insistito per «ingrandire» il suo spazio sulle rive dell’Esaro proprio per non essere un «concorrente sleale» di Abramo, holding con la quale esiste un rapporto di rispetto e stima reciproca. Nell’ultimo anno però le continue perdite di commesse da parte della società catanzarese hanno rimesso sul mercato lavorazioni che hanno interessato l’azienda di Silipo, come quella di Poste Italiane, la cui vincita della gara ha portato 440 lavoratori di Abramo, delle sedi di Crotone e Roma, a cambiare casacca. Partendo proprio dal principio di garantire ai dipendenti una continuità lavorativa che Silipo, Poste Italiane e i sindacati si sono incontrati più volte nei giorni scorsi fino a trovare un accordo: i lavoratori saranno tutti assorbiti in System House, per l’intero perimetro, Poste aumenterà i volumi della commessa, ma riducendo il tempo: in pratica il contratto sarebbe dovuto essere di due anni con l’opzione per il terzo, ma quest’ultima clausola salta.
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