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Terme in crisi, spiragli anche per Caronte? La struttura di Lamezia potrebbe diventare regionale

Dopo l’annuncio del governatore Roberto Occhiuto

Le Terme di Caronte sono certamente tra le realtà più importanti della Calabria ma, come tutto il settore, hanno subìto un duro colpo con la pandemia. La struttura lametina ora potrebbe essere inserita in una rete regionale – assieme alle Terme Luigiane, a quelle Sibarite, di Spezzano Albanese, di Galatro e di Antonimina – che, almeno nelle intenzioni manifestate da Roberto Occhiuto, dovrebbe rispondere a un’unica società. Ovviamente per capire se siano concreti questi spiragli sono da affrontare diverse questioni societarie.
Il presidente della Regione ha annunciato nei giorni scorsi l’offerta che la Cittadella, attraverso Fincalabra, ha fatto a Sateca, la società che gestisce le Terme Luigiane, per acquisire il ramo di azienda che si occupa dello stabilimento che si trova nel territorio di Acquappesa, nel Cosentino. Per quella situazione Occhiuto ha reso noto che la Regione ha messo sul piatto 7,9 milioni di euro per acquistare lo stabilimento termale e gli alberghi che possono essere rilevati. «Se la società accetterà l’offerta – ha detto il governatore – la prossima stagione si avvierà, e avremo una società regionale che si occuperà di gestire le Terme Luigiane e poi tutte le terme calabresi. Un’unica società per rilanciare le Terme Luigiane, ma anche per rilanciare il settore delle terme in tutta la Calabria».

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