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Siccità e branchi di cinghiali, crolla a Cirò Marina la produzione d’uva

Nel clima impazzito, a fine agosto, nell’area viticola del Cirò e Melissa doc si era già nel pieno della vendemmia delle uve dei vitigni tradizionali: gaglioppo, greco bianco e greco, nero, malvasia.
La poca uva scampata alla siccità che ha flagellato anche il territorio crotonese e le sue colture agricole, è stata portata a maturazione al costo di tanta fatica e denaro. La mancanza di piogge ha costretto i viticoltori ad “assistere” le viti con cicli continui di innaffiamento: una misura estrema ma imprescindibile, specie nelle zone collinare, per salvare almeno le piante.
I laghetti di “Giama”, nel territorio di Cirò, a fine giugno erano già prosciugati. Un cambiamento climatico che impone azioni conseguenti. Da qui la richiesta dei viticoltori alla “Politica” «di mettere in cantiere soluzioni infrastrutturali risolutive al problema della carenza idrica con la realizzazione di grandi invasi». Un appello che unisce tutto il mondo agricolo crotonese che, continua, anche a pagare dazio all’eccessiva proliferazioni di cinghiali; per quanto funzionino a pieno regime i centri di raccolta degli ungulati abbattuti a Cirò Marina e Crotone.

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