È terra a spiccata vocazione olearia quella del Catanzarese. Olio e olive da queste parti sono chiara identità territoriale. Il clima particolarmente favorevole fornisce alla varietà predominante dell’olivo caroleo, tutte le condizioni ottimali conferendo al prodotto un sapore intenso e deciso. Fin qui il volto bello della medaglia.
Da qualche anno, però, non tutto è rose e fiori. Non è crisi profonda ma la flessione si avverte. «Anche se la qualità continua a essere pregiata ed eccellente – sottolineano dall’azienda Olearia Giancotti di Vallefiorita – non possiamo nascondere che negli ultimi tempi, soprattutto nell’anno che volge al termine, la produzione, in linea con il dato calabrese, è diminuita di oltre il 30%». Un numero significativo, da non sottovalutare, «dovuto - insistono - soprattutto a fattori climatici. Tra essi la siccità in modo particolare. E siccome il nostro uliveto è composto da piante secolari prive di impianti di irrigazione, la carenza di risorsa idrica influisce in maniera significativa sulla loro produttività, ponendosi, sin d’ora, come una delle maggiori sfide cui saremo chiamati negli anni a venire».
Di calo produttivo parlano anche all’Olearia Musa di Stalettì: «Realizzavamo molto di più 15 anni fa che oggi - evidenziano - la siccità, protrattasi praticamente fino a poche settimane addietro, è un vero flagello: danneggia la fioritura e l’impollinazione. Tradotto in numeri: ecco il calo del 30%».
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