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Come cambia il turismo a Pizzo. Presenze a -12% e budget ristretti

L’estate napitina dai primi dati registra un netto calo sia in termini di flussi che di durata del soggiorno. Chi è in vacanza spende meno a causa dell’aumento dei prezzi. Anche il tipo di villeggiatura varia

La proiezione sulle prenotazioni di alloggi e pernottamenti a Pizzo, a cura della piattaforma “Booking”, a paragone con gli altri anni mostra una tendenza in calo, registrando una flessione del 12%. E aderisce perfettamente alla realtà, ove i numeri mancanti si avvertono soprattutto tra B&b e case vacanza. Significativa anche la diminuzione della durata dei soggiorni, scesa a 3-7 notti, rispetto alle consuete ultime settimane osservate nello stesso periodo del 2024.
«Nei B&b ci sono posti vuoti – analizza l’imprenditore turistico Emanuele Stillitani – , ma per calcolare le giuste percentuali occorre attendere il consuntivo. Ad oggi, statisticamente sembrerebbe che il calo sia nazionale, ma per quanto riguarda Pizzo possiamo stabilire un aspetto: davanti alla riduzione numerica (flessione che non va oltre il 10-15%) la proporzione non è la stessa perché lo stesso numero di turisti è di categoria diversa». Sull’instabilità delle entrate da flussi turistici incidono i viaggiatori dai budget più ristretti, che influenzano la spesa media nel territorio.
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