Resteranno soltanto il coordinatore regionale di FI Giuseppe Mangialavori, che passa dal Senato alla Camera, e il deputato del M5S Riccardo Tucci riconfermato per la seconda legislatura, a rappresentare la provincia di Vibo in Parlamento. La lunga schiera di parlamentari, eletta nel 2018, è quasi totalmente evaporata sull’altare della riduzione dei seggi e della nuova legge elettorale, oltre che dell’astensionismo, visto che ai seggi, in città, si è recato appena il 51% degli aventi diritto. Nulla da fare per la sottosegretaria ex M5S Dalila Nesci, candidata alla Camera per il centrosinistra in quota Impegno civico e sconfitta non solo da Giovanni Arruzzolo, neo-deputato della Piana di Gioia Tauro, bensì pure dal suo ex compagno di viaggio Riccardo Tucci che le ha inflitto, pur non essendo in coalizione, un distacco percentuale di quasi sette punti. A proposito, Tucci è comunque riuscito a rimanere in Parlamento in extremis. Infatti il capolista calabrese del M5s, l’ex procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho, è risultato in Emilia, consentendo al deputato di Dinami di scalare posizioni e ritornare a Montecitorio. La debacle della Lega, invece, non ha dato scampo a Fausto De Angelis, l’imprenditore vibonese rimasto senatore solo qualche mese a Palazzo Madama. E non ce l’ha fatta nemmeno Teresa Esposito, come era facilmente preventivabile, sebbene il Pd – al Senato – abbia ottenuto un 14.83% nella città di Vibo che rappresenta un buon punto di partenza in proiezione futura. A proposito del capoluogo tirrenico, fa impressione la performance del M5S che diventa primo partito in città sia al Senato (25.68%) che alla Camera dove si attesta addirittura al 26.48%. Tucci e soci riescono a fare meglio persino di Forza Italia, che tocca quota 21.95%, con una performance di gran lunga superiore al suo dato medio nazionale. Nel centrodestra, la città di Vibo dà relativamente ragione a FdI che ottiene un discreto 16.18%, non proprio in linea con il trend del partito in Italia e leggermente al di sotto pure della media regionale. L’antica Hipponion non sorride a Matteo Salvini e alla Lega che a Vibo devono accontentarsi di un 5.98% alla Camera a fronte di un buon 8.99% al Senato, legato alla presenza di un candidato sul territorio, il parlamentare uscente Fausto De Angelis. Si difende, nella corsa a Palazzo Madama, “Noi moderati”, la lista di Toti, Lupi e Brugnaro che puntava sul coordinatore regionale, l’ex senatore Francesco Bevilacqua, ottenendo nel capoluogo un 3.17%, nettamente al di sopra della media nazionale. Poche soddisfazioni in città per Verdi, Sinistra, Impegno civico e +Europa, tutti sotto il 3%. Il quadro che si va a delineare, in vista dei prossimi appuntamenti elettorali, è quello di un asse Pd-M5S che, con questi dati sfiorerebbe percentuali da ballottaggio. Ma le amministrative, è noto, sono tutta un’altra storia. A destra, invece, c’è l’avanzata di Fratelli d’Italia. Voto d’opinione o crescita effettiva in città? Non sfonda a Vibo neppure l’asse Renzi-Calenda che si ferma al 4.4% alla Camera ed al 4.6% al Senato, dato in linea con quello regionale, ma molto al di sotto di quello nazionale.