"Un’esperienza indimenticabile. Salire sul palco insieme al mio Dj Block Mameli e condividere la nostra musica con un pubblico così caloroso è stato semplicemente magico...". Le parole dell’artista italosenegalese Awa Fall, ben sintetizzano l’atmosfera e l’entusiasmo che hanno contraddistinto anche quest’anno i concerti (e non solo) che hanno scandito le serate della quattordicesima edizione del Festival “Amore & Rabbia”. La musicista e cantante di musica soul e reggae che ha “scaldato” la piazza di Verzino martedì 13 agosto, ha parlato di "un’atmosfera unica di energie positive". E come non crederle considerata la qualità degli artisti che si sono avvicendati sul palco della kermesse che la stessa sera del 13, ha visto esibirsi in piazza Campo la coinvolgente musicista argentina Sol Pereyra. La rassegna curata dall’associazione “La Ginestra” che anche questa volta, dal 12 al 15 agosto, ha offerto insieme alla musica, momenti di confronto e dibattito culturale, ha esordito lunedì 12 in piazza Ferdinando Gualtieri nel cuore del borgo presilano, con l’ironia e il sorriso del comico-cabarettista Giovanni Cacioppo. Poi, i concerti di Awa Fall e Sol Pereyra e le esibizioni la sera del 14 agosto di due altrettanto bravi artisti e musicisti come Scarda, cantautore nato a Napoli e cresciuto a Vibo Valentia e Giuliano Gabriele con la sua musica che racconta il Sud di oggi. Infine la serata di Ferragosto tra amarcord e sentimenti. Con gli AlmaNova Update che hanno raccontato con la loro musica e ricordato, un talentuoso figlio di questo piccolo centro collinare: il regista e musicista Francesco Manente (cresciuto tra Verzino e Crucoli, prima di approdare a Roma), purtroppo scomparso in un incidente stradale nel 2002. Il gruppo romano ha presentato brani inediti di “Checco” Manente che negli anni ’80 al rientro della tournèe dagli Stati Uniti sentì l’esigenza di andare oltre la musica “popolare” e registrò un disco “Sirena”. Un concerto quello degli AlmaNova Update chiuso però con una dei brani più belli di “Checco”: “Luna, lunella”. Poi il gran finale con i componenti del Gruppo ricerca musica popolare (Grmp) di Mimmo D’Andrea ed Enzo Tristaino che in occasione dei 40 anni dalla nascita del sodalizio musicale hanno riproposto ad una piazza entusiasta e partecipe i loro brani frutto di un’attenta ricerca di melodie antiche e filastrocche della tradizione contadina del territorio. I momenti di riflessione culturale della rassegna hanno invece offerto ai residenti del centro presilano ed agli ospiti della quattro giorni, un interessante dibattito il pomeriggio del 13agosto sul tema dello spopolamento e della diaspora dei piccoli e medi centri del Sud. Testimoni e protagonisti delle emigrazioni di eiri e di oggi (“Dall’emigrazione operaia all’emigrazione intellettuale” era il tema dell’incontro), hanno discusso l’argomento con Mimmo Denaro della Cgil e Gianni Pitingolo dell’associazione “Io Resto” di Crotone e collegato da remoto con l’antropologo Vito Teti al quale è stato assegnato quest’anno il Premio “Amore & Rabbia”. La vigilia di Ferragosto ancora, il suggestivo cortile del palazzo seicentesco sede del Municipio, ha ospito un confronto tra esperti e operatori del settore su: “L’olio come opportunità di lavoro e sviluppo delle aree interne”. Ne hanno discusso il presidente dell’Aoc (associazione olivicoltori crotonesi) Gaetano Potenzone, Giovanni Lamanna (“Altopiano silano”); Giuseppe Giordano (Arsac), l’agronomo Tommaso Cortese, il consigliere comunale con delega all’Agricoltura Tommaso Biafora; il Consigliere con delega all’Agricoltura della Città Metropolitana di Bologna Franco Cima e Salvatore Biafora presidente del Consorzio dell’Olio Dop Alto Crotonese. Ha moderato Saverio Urso funzionario della Regione Emilia Romagna. Musica con la Emme maiuscola e territorio sono stati anche in quest’occasione il binomio vincente del Festival messo in cantiere per la prima volta nel lontano 1996 dagli allora giovani dell’associazione “La Ginestra”, con gli interventi di Elisa Chiarello e Tonino Piro che hanno chiuso dal palco la quattordicesima edizione prima che la piazza si scatenasse in una tarantella collettiva per dare l’arrivederci all’anno prossimo alla rassegna culturale e musicale, che oltre alla citazione sul calendario di “Calabria Straordinaria” meriterebbe un aiuto ben più concreto all’altezza della sua valenza culturale.