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Calabria, la legge di Stabilità preoccupa i sindacati

“Le proposte del sindacato per lo sviluppo del Paese, del Mezzogiorno e gli Lsu-Lpu della Calabria”. È stato questo il tema dell’iniziativa svoltasi, ieri, alla Casa delle Culture di Catanzaro promossa da Cgil, Cisl e Uil.

A presiedere ed introdurre i lavori, come riporta la Gazzetta del Sud in edicola, è stato il segretario generale della Cgil Area Vasta Cz-Kr-VV, Raffaele Mammoliti, ha relazionato il segretario generale dell’Ust Cisl Magna Graecia, Francesco Mingrone e ha concluso Antonio Foccillo segretario nazionale Uil. Al centro dell’incontro ci sono stati i punti salienti del documento elaborato dalle tre sigle sindacali come controproposta al Def. Punti ripresi, più volte dal segretario generale dell’Ust Cisl Magna Graecia, Francesco Mingrone nel corso del suo intervento. Ma trattati, in generale, da tutti i relatori. Partendo, subito, da ciò che rappresenta il limite di questa impostazione di politica economica e finanziaria.

«Ci preoccupano – si è detto - i contenuti del documento di economia e finanza per la programmazione triennale e ci preoccupano anche i contenuti di questa legge di Stabilità per il 2019. Abbiamo avanzato delle proposte e pensiamo che il lavoro fatto dalle segreterie confederali nazionali di Cgil-Cisl-Uil, approvato poi dai rispettivi comitati esecutivi, è una lavoro di grande valore, di grande significato politico»

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