È guerra aperta dentro Forza Italia a Catanzaro. Il consiglio comunale di venerdì restituisce l’immagine di un partito ormai spaccato in cui la leadership, che sembrava inattaccabile, del coordinatore provinciale Domenico Tallini appare traballare. Sarebbe lui il vero obiettivo dello sgarbo fatto al vicesindaco, nonché uomo vicinissimo al consigliere regionale, Ivan Cardamone venerdì apertamente sfiduciato, “zittito” in aula dai capigruppo della sua stessa maggioranza. Insomma sulla guida di Forza Italia nel capoluogo calabrese, come scrive la Gazzetta del Sud in edicola, qualcuno starebbe tentando la scalata. Il gruppo di “ribelli” è andato via via ingrossando le proprie fila. A lanciare la pietra nello stagno erano stati i tre consiglieri indicati come i “franchi tiratori” delle passate elezioni provinciali Antonio Triffiletti, Roberta Gallo e Giovanni Merante, il più esperto tra i consiglieri della maggioranza, alla sua quarta consiliatura con Abramo ed ex assessore. I tre, con sfumature diverse, hanno sempre giurato fedeltà a Forza Italia pur chiedendo maggiore considerazione dei consiglieri nella vita del partito. Una richiesta avanzata anche all’indomani del voto alla Provincia, con la richiesta, caduta nel vuoto, di una riunione del gruppo consiliare. Ora però alle rivendicazioni del manipolo di ribelli si sono saldate nuove istanze. L’indicazione di Mario Occhiuto come candidato governatore, ha provocato la decisa reazione dell’ex senatore Piero Aiello che venerdì in aula ha parlato per bocca di Agazio Praticò capogruppo della sua lista di riferimento, Catanzaro da Vivere: «Non tutti condividono la scelta, occorre puntare su un candidato condiviso».