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La nuova cittadella giudiziaria di Catanzaro impantanata nei contenziosi

L'attuale sede della Procura di Catanzaro

Quando le buone intenzioni si scontrano con la dura realtà... Un contenzioso, passaggio immancabile quando si parla di lavori pubblici, rischia di rallentare – e non di poco – i lavori per la realizzazione della nuova cittadella giudiziaria di Catanzaro.

Un disegno sposato dall’amministrazione comunale nel momento in cui dal procuratore Nicola Gratteri è partita l’idea di riutilizzare l’ex ospedale militare di piazza Stocco come nuova sede della Procura della Repubblica, che tuttavia è rimasto invischiato in un dedalo di ricorsi al Tar. Con la conseguenza che, finora, non si è proceduto neanche alla consegna dei lavori appaltati ormai da settimane dall’Agenzia del Demanio. Eppure il piano iniziale – forse improntato ad un eccessivo ottimismo – era di chiudere la partita in un paio d’anni dando così una nuova “casa” alla Procura a due passi da piazza Matteotti e creando quel polo giudiziario con gli altri due Palazzi di Giustizia inserito nei programmi della Giunta comunale guidata dal sindaco Sergio Abramo.

La data segnata in calendario è adesso mercoledì 19 dicembre, quand’è fissata l’udienza al Tar per per l’esame congiunto dei due ricorsi contro l’aggiudicazione: a presentarli il consorzio stabile Ecit (in proprio e quale capogruppo mandatario del raggruppamento con Euroimpianti e consorzio Pragma) e il consorzio Athanor (in proprio e quale mandatario dell’Ati con Giovanna Izzo restauri). La data segnata in calendario è adesso mercoledì 19 dicembre, quand’è fissata l’udienza al Tar per per l’esame congiunto dei due ricorsi contro l’aggiudicazione: a presentarli il consorzio stabile Ecit (in proprio e quale capogruppo mandatario del raggruppamento con Euroimpianti e consorzio Pragma) e il consorzio Athanor (in proprio e quale mandatario dell’Ati con Giovanna Izzo restauri).

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