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Il sindaco di Catanzaro attacca la Regione: "Siamo alla paralisi totale"

Sergio Abramo

Paralisi, assenza di programmazione, visione e “decisori” con cui confrontarsi. Una disamina a tutto campo che è anche uno sfogo o un “manifesto”, quella che ieri il sindaco Sergio Abramo ha compiuto alla conferenza stampa dedicata alle iniziative intraprese come presidente della Provincia per migliorare la viabilità cittadina. Uno scenario incentrato sulla constatazione che «in Calabria ogni settore è fermo, alla Regione non ci sono più interlocutori, tutto è bloccato a partire dalle risorse e dunque dallo sviluppo che in un territorio fragile risente più degli altri dello stallo».

Abramo sfiora i nodi nevralgici su cui ruota la politica intesa come capacità di dare risposte alle istanze: «Veti incrociati bloccano la svolta su Sorical, si dice che l’acqua deve essere pubblica quando in realtà lo è sempre stata, Sorical è solo la società di gestione. La depurazione è ferma, si poteva progettare un impianto integrato invece sono stati realizzati tanti piccoli depuratori insufficienti. Sui rifiuti siamo sull’orlo del baratro, se dovesse chiudere la discarica di Crotone la Calabria andrebbe in tilt. Quanto alla sanità, l’integrazione dei due ospedali cittadini è necessaria, il commissario Cotticelli l’approva ma i 5 Stelle dicono che sarà bocciata dal Governo. Servirebbe un po’ di chiarezza». Poi le deleghe “vuote” e le ristrettezze in cui si muove l’ente intermedio: «Restando così, con deleghe come viabilità e scuola ma senza finanziamenti dello Stato, le Province rischiano piano piano di morire».

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