L'uso di beni delle pubbliche amministrazioni di Catanzaro per feste private torna di stretta attualità. Dopo le cene al San Giovanni, il matrimonio nello Stadio Ceravolo e il veglione nella Galleria Mancuso, l'attenzione si concentra sul Marca.
Mercoledì sera, infatti, il museo, di proprietà dell'amministrazione provinciale e affidato in gestione alla Fondazione Guglielmo con apposita convenzione, ha ospitato i festeggiamenti per il compleanno dell'ex direttore artistico del Politeama Tonia Santacroce.
Una location certamente originale ma su cui il consigliere comunale di minoranza Cristina Rotundo chiede pubblici chiarimenti. «Abbiamo provato a spulciare sull'albo pretorio della Provincia - scrive in una nota - per capire se ci fosse un documento che approvava la modifica delle regole per l'utilizzo delle sale del Museo Marca. Niente di tutto ciò».
L'esponente di "Fare per Catanzaro" si dice pronta a fare ammenda qualora la modifica al regolamento fosse stata fatta. «Ma se questa modifica non esiste allora perché ci troviamo costretti a dover tornare su un argomento già affrontato anni fa». Perché ancora una volta, si chiede la Rotundo, le sale di un luogo che nasce come contenitore culturale ed espositivo vengono utilizzate per ricevimenti e banchetti privati?
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