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Il lato oscuro del voto a Vibo Valentia tra concorsi e appalti

Comune di Vibo Valentia

Non proprio un castello da espugnare, ma palazzo “Luigi Razza” il suo fascino non lo ha ancora perso e alla conquista ci puntano in tanti. Non fosse altro perché da quella piazza passano appalti e consulenze, incarichi e potere e, in una fase storica come quella attuale, circa 70-80 pensionamenti entro il prossimo settembre potrebbero rappresentare una ricompensa per chi vorrebbe mettere le mani sul Municipio e utilizzarlo come merce di “scambio”.

Un “concorsone” che diventa obiettivo lì dove per bandirne uno negli ultimi anni sono stati necessari più tentativi, a causa di errori e dimenticanze della burocrazia. Ma è “Quota 100” in questo caso a farla da padrone e già nelle ultime settimane almeno venti richieste di dipendenti sono state passate al vaglio degli uffici. Dai 40 agli 80 posti di lavoro, in un Ente in dissesto che non assume da anni e in un territorio povero e disperato, è dunque un segnale che diventa allarme.

Dunque, è una delle insidie di quella campagna elettorale che, forse, fa gola a chi in politica ci naviga per altri interessi e, soprattutto, dà voce al rischio paventato dal procuratore antimafia Nicola Gratteri sul pericolo infiltrazioni della criminalità organizzata e delle logge deviate (questione su cui il presidente della Commissione antimafia Morra ha assicurato che vigilerà).

Questioni su cui potrebbero convergere interessi poco chiari e su cui la politica è chiamata a prendere posizione sin da ora, prima che si ritrovi a dover pagare il conto. In tal senso, in attesa dell'ufficialità, è la proliferazione delle liste quello che fino ad oggi sta facendo notizia: al momento tre candidati a sindaco e liste esibite quasi come prova di “forza”.

Dopo le parole di Gratteri, come scrive la Gazzetta del Sud in edicola, Maria Limardo, candidata a sindaco della coalizione di centrodestra, sostenuta dal senatore di Forza Italia Giuseppe Mangialavori, il suo passo ha deciso di compierlo puntando sulla «trasparenza» e soprattutto per dire no a qualsiasi compromesso.

 

 

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