Un atto d'indirizzo politico consapevole o un atto motu proprio del settore Urbanistica di Palazzo De Nobili? L'affaire Giovino e i destini di quella che viene ormai vista come l'ultima chance di sviluppo della città si arricchisce di ulteriori elementi, sui quali si sta concentrando proprio in queste ore l'attenzione delle forze di opposizione. Non che nei giorni scorsi non sia stato così, ma da quando l'ormai famigerata tripartizione dell'area ha fatto la sua comparsa in una veste semi-ufficiale, poi derubricata a ufficiosa, la questione ha preso ben altra piega. Ed è infatti da ieri che i capigruppo consiliari di Fare per Catanzaro e Cambiavento, Sergio Costanzo e Gianmichele Bosco, stanno vagliando gli atti relativi all'Urbanistica in seguito all'accesso agli atti col quale hanno acquisito la relativa documentazione: il loro intento è quello di capire se a monte di tutto ci sia un chiaro e inequivocabile atto d'indirizzo della Giunta Abramo cristallizzato nel piano esecutivo di gestione (Peg) del settore Urbanistica, sulla base del quale dirigenza e apparato si sono mossi; oppure siano stati proprio gli uffici, in maniera autonoma, a procedere con l'idea della tripartizione dell'area. «Vogliamo capire - affermano - se ha sbagliato l'uno oppure l'altro». L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud in edicola, edizione di Catanzaro