E' stato presentato, nel corso di un'assemblea a Lamezia Terme, il movimento politico "10 idee per la Calabria" che annovera fra i fondatori l'imprenditore Filippo Callipo e Domenico Gattuso, docente della università Mediterranea di Reggio Calabria, e si propone di concorrere alle prossime elezioni regionali. "Il nuovo soggetto politico - si legge in un comunicato - si propone 'come una nuova Resistenza per liberare la Calabria dalla sua atavica rassegnazione che l'ha relegata, nel tempo, alle ultime posizioni di ogni classifica economica e sociale della nazione'. Questo, in primis l'impegno emerso dai corposi e dettagliati interventi dei relatori che hanno ribadito di voler schierare il movimento in alternativa alla fallimentare politica degli ultimi decenni che ha rivelato la propria incapacità di formulare proposte realizzabili". "L'incompetenza e l'approssimazione dei responsabili politici che si sono alternati alla guida della regione - è stato messo in evidenza negli interventi come riporta il comunicato - hanno rappresentato il colpo di grazia a una Calabria abbandonata da sempre a sé stessa, succube imbelle di tutti i governi e incapace di una qualche capacita' contrattuale. Puntiamo a vincere le elezioni regionali in una terra che e' ai margini della vita politica, riappropriandoci della speranza e del nostro futuro, coinvolgendo tutte le componenti sociali, creando opportunità di lavoro di qualità per fermare l'emigrazione dei nostri giovani e per riportare a casa quelli che sono andati via". "Ecco allora - prosegue il comunicato - che diventa imperativa la promozione di 'un meridionalismo costruttivo, che trasformi l'intero territorio in un luogo in cui sia possibile profittare pienamente delle potenzialità che la natura ha donato. Per tutte queste ragioni persone competenti, appassionate e credibili in grado di elaborare idee capaci di innalzare la qualità della proposta politica, hanno deciso di unire le proprie forze cercando di aggregarne di nuove. Di idee per la Calabria ne abbiamo 100, ma per concretezza partiamo da un programma minimo strutturato in dieci macroaree che rispondano innanzitutto alle priorità, ormai non più rinviabili, della nostra terra".