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Satira su Vibo in "Tolo Tolo", la sindaca a Zalone: "Grazie per la cattiva... buona pubblicità"

Una scena di Tolo Tolo

A satira risponde con satira. Perché se qualche consigliere di maggioranza colto dall'indignazione aveva invitato la comunità a boicottare il film, la sindaca invece ha deciso di rispondere per le... “rime”. Quelle della satira, naturalmente. Come dire, rispondere a tono. Anzi, a “Tolo Tolo”, il film del momento (ha già raggiunto la cifra record di 30 milioni d'incasso al botteghino in soli cinque giorni). Un film nel quale c'è una battuta dedicata a Vibo Marina, anzi al suo porto.

Ma se Vibo Marina è da anni un approdo sicuro per gli sbarchi dei migranti, dalla “barca” di Zalone si preferisce fare... dietrofront per l'Africa. «Torniamo in Africa, è meglio, ci vogliono far sbarcare a Marina di Vibo Valentia, su dai, un minimo di dignità», questa la frase della discordia che tanto ha fatto discutere nel comune calabrese.

Ma è con il sorriso che la sindaca Maria Limardo ha deciso di replicare, rivolgendosi in una lunga lettera al regista e protagonista del film, Checco Zalone, invitandolo anche a trascorrere una giornata a Vibo.

Per la sindaca - che è alla guida del Comune dal giugno scorso a capo di una coalizione di centrodestra - il film «fa riflettere» e, prosegue, «io mi sono pure divertita oltre che emozionata» e «anche la “battuta terribile su Vibo Valentia” è stata esilarante. Rido ancora tutte le volte che ci penso e, sai, ti devo ringraziare. Pensa in quante persone si scatenerà la curiosità di conoscere Vibo Valentia!». Ergo, per il primo cittadino di Vibo «grazie a te e a “Tolo Tolo” la mia bella Vibo sta ottenendo una popolarità straordinaria». Un po' di pubblicità a costo zero, insomma, «pensa - scrive ancora nella missiva - a quanta gente mossa dalla curiosità che hai scatenato potrà ammirare la bellezza della costa, respirare il profumo della ginestra e del mare, assaporare il calore della sua gente. Gente che accoglie con il cuore e che ha dimostrato di tendere la mano con slancio e generosità in occasione degli sbarchi».

Da qui l'invito a Zalone a fare un giro proprio a Vibo: «Potrai anche tu diventare immortale sulle bianche spiagge della Costa degli dei, il litorale più bello del mondo e dove splende il “Sole a catinelle”». E se Zalone non è stato a Vibo, Limardo dimostra invece di conoscere molto bene il “curriculum” del regista e proprio attraverso i titoli dei film di Zalone gli descrive tra i luoghi della provincia: «Avvolti dalla magia delle fiabe potrai ammirare paesaggi mozzafiato, vedrai il cielo incendiarsi al tramonto e poi potrai contare le stelle una ad una. Rimarrai incantato da mille cose che ti faranno dire “Cado dalle nubi”. Dai - incalza - vieni a stare un giorno con noi! Saremo felici averti nostro ospite!».

Un'occasione per fare «festa» e fare «un sacco di risate. Dopo essere sbarcato nel nostro bellissimo porto di Vibo Marina e aver visitato la città con il suo immenso patrimonio storico, artistico e archeologico, il suo Museo nazionale che custodisce la preziosa laminetta orfica, potremo gustare insieme la nduja di Spilinga, la cipolla rossa di Tropea, i formaggi del Poro, i funghi delle Serre, il tartufo gelato di Pizzo, i mostaccioli di Soriano, e alla fine esclamerai: “Che bella giornata ”».

Dunque, prosegue la missiva, «caro Checco non dovrai chiederti “Quo vado”: non potrai che scegliere di venire a Vibo nella nostra terra meravigliosa, ricca di identità e dignità e che richiama tutti i tuoi film più belli e di successo, pensa che è certamente il posto ideale dove girare il tuo prossimo film».

Che dire: la capacità di sorridere salverà il mondo.

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