Il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, ha disposto l’azzeramento della giunta comunale. La decisione è stata presa in considerazione della verifica politica attualmente in corso all’interno della maggioranza di centrodestra. Verifica che domani verrà affrontata durante una riunione appositamente convocata.
Nessun “risveglio”, dunque, per gli assessori ibernati. La decisione di Abramo arriva per dare uno scossone allo scenario politico e arrivare all’interpartitica di domani (salvo ripensamenti) con uno scenario tutto da plasmare.
Una crisi "figlia" dell’inchiesta Gettonopoli sulle commissioni consiliari e sui rimborsi a quattro consiglieri-lavoratori dipendenti, ma in particolare delle dimissioni che da una decina di giorni stanno decimando la rappresentanza consiliare, prima nell’opposizione poi anche nella maggioranza, anche se in quest’ultimo caso solo sulla carta. Dopo l’annuncio delle dimissioni di consiglieri e assessori, Forza Italia ha frenato in attesa di un incontro di coalizione; nel frattempo ha anche perso due consiglieri – il capogruppo (ex) Luigi Levato e Carlotta Celi – pronti a passare con Abramo.
Ma l’esigenza di un chiarimento è andata vieppiù facendosi sentire, come sollecitato dal coordinatore provinciale di FI Domenico Tallini e come preannunciato dal sindaco all’atto dell’avocazione a sé delle deleghe degli assessori azzurri dimissionari: Ivan Cardamone, Alessio Sculco, Lea Concolino, Domenico Cavallaro e Modestina Migliaccio (l’unica ad averle ufficializzate).
Alla riunione convocata per domani parteciperanno le componenti partitiche del centrodestra, dunque non solo Abramo, Tallini ed Esposito ma anche Wanda Ferro (per Fratelli d’Italia), Filippo Mancuso (per la Lega, delegato da Cristian Invernizzi), Franco Talarico (Udc). Un tavolo ampio sul quale disporre le carte esistenti e capire se la consiliatura possa o meno arrivare a conclusione naturale oppure anticipata.
Da un lato prende corpo l’ipotesi che un centrodestra alleato anche alla Regione difficilmente romperà nel capoluogo; ma dall’altro vale anche il ragionamento secondo il quale l’alleanza esisteva a livello regionale anche prima del voto di domenica scorsa, ma non ha impedito a FI di stilare quel durissimo documento al quale Abramo ha risposto con il congelamento degli assessori. Probabilmente si cercherà di individuare i possibili punti d’incontro ma la chiarezza dovrà essere totale, per non ritrovarsi fra altri sei mesi ancora alle prese con vertici di maggioranza e nuove messe a punto. La parola d’ordine delle colombe è serenità (da ritrovare) per individuare un programma in grado di condurre il Comune nei due anni e mezzo rimanenti. Altrimenti, è la versione dei falchi, visto il pessimo clima meglio chiuderla qui.
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