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Gratteri: dare i soldi alla gente per impedire l'usura mafiosa

Nicola Gratteri

I soldi. In una fase critica di liquidità, nella quale imprenditori piccoli e grandi affogano nelle sabbie mobili d'una crisi economica spaventosa, i boss della mafia più potente di Europa potrebbero essere in grado di proporsi come occulti finanziatori con lo scopo di riciclare denaro e accumulare la proprietà indiretta di beni e aziende. L'arma ideale per infiltrare e contaminare il mercato non solo italiano ma europeo sarebbero i prestiti privati. Trattati direttamente con manager e capitani d'industria, con proprietari di società e aziende impegnate nei più variegati settori.

Lo scenario non è assolutamente di fantasia ma rischia di rappresentarsi diabolicamente e sottterraneamente nei mesi a venire. A sottolinearlo è il procuratore distrettuale di Catanzaro, Nicola Gratteri, che conferma anche al nostro giornale le possibili implicazioni economico-criminali che il Covid-19 potrebbe determinare. Il magistrato antimafia aveva lanciato l'allarme descrivendo il quadro all'agenzia AdnKronos.

«Credo», spiega «che questo tipo di rischio possa concretizzarsi, prima di tutto attraverso l'esercizio dell'usura. Ciò perché gli imprenditori avranno difficoltà. E siccome hanno bisogno di liquidità, cioè di soldi veri in mano, chiederanno prestiti a chi è in grado di fornirglieli. Certo, molto dipenderà anche dalla durata di questo blocco. Non è solo una questione di pagare o non pagare le tasse per gli imprenditori ma piuttosto di disporre di liquidità, di denaro contante».

L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud in edicola, edizione della Calabria

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