L'hanno chiamata “fase 2” ma in realtà è tutto... work in progress. Perché se anche il decreto ora c'è occorre capire come i Comuni intendano organizzarsi. Dal commercio al dettaglio che potrà ripartire dal 18 maggio per passare agli ultimi degli ultimi - bar, ristoranti, estetiste e parrucchieri - che l'1 giugno, contagio permettendo, potrebbero riaprire e, dunque, fino alle decisioni che riguardano le famiglie.
In quest'ultimo caso, il pensiero va ai parchi e alle ville: il Governo ha dato il via libera ma palazzo “Luigi Razza” a Vibo sarà in grado di garantire il controllo degli accessi? Sono previste delle aree dove fare giocare i bambini? E ancora, per quanto riguarda le attività come si intenderà andare incontro alle esigenze di quanti dopo tre mesi di chiusura avranno a malapena qualche risparmio - i più fortunati - per rimettersi in carreggiata?
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