Il tempo di una giornata. Tanto è durata la permanenza di Laura Pugliese nel gruppo “Vibo Democratica” al quale si era dato vita nel corso dell'ultimo Consiglio comunale. L'eletta, peraltro ex assessore della passata amministrazione, quella guidata da Elio Costa, ha gettato la spugna ed è uscita dalla compagine che fa riferimento a Marco Miceli (capogruppo) e a Giuseppe Policaro. Insomma, non c'è davvero pace all'interno delle opposizioni di palazzo “Luigi Razza”. Quasi non bastasse un Pd dilaniato che continua a perdere pezzi, si aggiunge ora la mini-faida all'interno di una formazione appena nata. L'oggetto del contendere sono stati certamente i bandi per il sociale. A Laura Pugliese non sarebbe piaciuta la linea “morbida” tenuta dal portabandiera al suo esordio. Tant'è che a distanza di qualche ora avrebbe inviato, sullo stesso argomento, una nota stampa a sua esclusiva firma. Poi la decisione di gettare la spugna. Con tanto di motivazioni: «L'onestà intellettuale che ha sempre animato il mio agire quotidiano, sia in ambito personale e professionale oltre che politico, m'impone - ha sbottato - di fare un passo indietro rispetto alla scelta di cofondare insieme ai consiglieri Miceli e Policaro il nuovo gruppo Vibo Democratica che avrebbe dovuto rinvenire nei principi più alti della Democrazia e della libertà il proprio elemento costitutivo e fondante». Inevitabile l'affondo: «Non consentirò a nessuno - ha infierito la Pugliese - di strumentalizzare quei buoni e puri propositi di spirito di servizio che mi appartengono e che rivendico in pieno, per fini meramente fratricidi e di fomento di lotte intestine interne, dinamiche che disconosco e che non mi appartengono per formazione culturale». Parole forti che nascondono più di un semplice screzio. L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione di Catanzaro