Alla fine verrà definito dal capogruppo di Catanzaro con Abramo, Giuseppe Pisano, come un «mal di pancia». Ma il duro intervento iniziale sulle pratiche urbanistiche, con successiva uscita dall'aula del Consiglio comunale, del consigliere Filippo Mancuso ha sicuramente fatto trillare un campanello d'allarme in seno alla maggioranza se pure il presidente dell'assise, Marco Polimeni, ha subito deciso di proporre una sospensione della seduta per provare a far tornare il sereno.
Ad accendere l'impeto di Mancuso (che è anche consigliere regionale della Lega), le due pratiche urbanistiche inserite all'ordine del giorno, sull'assegnazione di destinazione a due terreni. Argomenti ordinari ma che, legati a quanto accaduto in sedute precedenti, quando era stato disposto il rinvio di analoghe pratiche per portarle insieme ad altre in discussione. «Noto che quelle iscritte all'ordine del giorno di allora non sono in quello odierno - ha affermato Mancuso - ci stiamo prendendo in giro? Così non si rispettano i canoni di trasparenza, uguaglianza e legittimità, o si votano tutte insieme oppure io non ne voterò nessuna e lascerò l'aula». Ha provato a gettare acqua sul fuoco Polimeni, spiegando che il percorso è stato concordato con la commissione Urbanistica e che si è deciso di portare per prime queste due in attesa che quelle su Giovino fossero tutte dotate di parere. Tesi suffragata dal presidente di commissione Fabio Talarico, senza però convincere più di tanto Mancuso che ha ribadito di non voler votare le pratiche in questo modo per ragioni «di opportunità e trasparenza». Da qui la sospensione della seduta e al rientro in aula Mancuso ha scelto di non partecipare ai lavori.
L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione di Catanzaro
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Persone:
Caricamento commenti
Commenta la notizia