Il «rischio concreto» è che «il PalaMilone venga chiuso a tempo indeterminato» e che le «associazioni sportive dilettantistiche consorziate si trovino impossibilitate a garantire gli allenamenti ai propri atleti, a disputare i campionati a partire dal mese di settembre, a portare avanti i progetti di inclusione sociale già validati dal Coni». In sostanza, «è altamente probabile» che le società che operavano nell’impianto «si vedano costrette a chiudere l’attività». E’ questa la motivazioni che ieri ha indotto i dirigenti del consorzio “Momenti di Gloria” a rivolgersi alla presidente della Regione, Jole Santelli, per chiedere un «incontro urgente». Il 5 giugno il Comune di Crotone ha intimato al sodalizio sportivo presieduto da Giancarlo Satiro di sgomberare entro giorno 18 il palazzetto dello sport di via IV Novembre, dopo che il 9 marzo scorso l’ente aveva revocato l’affidamento della struttura. «E’ impensabile - si legge nella nota firmata dai presidenti delle associazioni che formato il consorzio (oltre a Satiro, Antonio Albo, Antonino De Santis, Raffaele Moliterni, Gaetano Riga, Sandro Oliverio Megna, Tetyana Petruk, Aldo Brugellis) - che gli atleti e le società che oggi utilizzano il PalaMilone trovino ricovero altrove in città o persino fuori provincia, per come del resto evidenziato in comunicazioni inoltrate dalle federazioni nazionali al commissario prefettizio». Non solo. Sempre ieri, “Momenti di Gloria” ha reso noto aver presentato un esposto alla Procura di Crotone e della Corte dei conti regionale, al ministero dell’Interno e all’Autorità nazionale anticorruzione sul mancato completamento del teatro comunale “Warner Bentivegna”, i cui interventi sono iniziati nel 2005. «Nel corso degli anni – è scritto nella denuncia - non è chiaro quanti milioni di euro, derivanti anche da finanziamenti europei, siano stati spesi, certo è che l’iter di aggiudicazione dei lavori è stato molto travagliato e ad oggi - anno 2020 - il recupero e la valorizzazione dell’ex ospedale comunale non è terminata». Inoltre, osserva il sodalizio sportivo, «sembrerebbe che l’opera sorga su una falda acquifera e che solo la presenza di una pompa di sollevamento delle acque, attiva 24 su 24, stia scongiurando l’allagamento dell’immobile».