Non saranno gettoni d'oro quelli erogati da palazzo “Luigi Razza” a Vibo, ma indubbiamente costituiscono un vero e proprio sostegno al reddito degli eletti. Non tutti, infatti, dispongono di un reddito di riferimento se si escludono i quattrini che la città in dissesto garantisce loro per sedere comodamente dietro uno scranno consiliare. E così, trascorsi i mesi del lockdown, quando tutto si è fermato tranne l'erogazione dei gettoni di presenza, l'iter è ritornato alla normalità. Palazzo “Luigi Razza” sborsa regolarmente oltre 23mila euro mensili per mantenere la politica. La determina sottoscritta nei giorni scorsi dal dirigente di settore Domenico Scuglia attesta che per il mese di giugno sono stati erogati a favore dei soli consiglieri comunali 23.615, 77 euro. Una cifra che ricalca l'esborso mensile annuo. Nel mese di maggio le uscite si erano aggirate sui 23.300 euro. Una differenza sostanziale era stata registrata nei mesi di chiusura, quando le “liquidazioni” agli eletti erano diminuite senza mai azzerarsi, nemmeno nel mese di marzo. Insomma, quando le saracinesche delle attività commerciali erano abbassate e la Protezione civile provvedeva ai buoni alimentari c'era chi - tra i consiglieri - continuava a percepire gettoni di presenza. Anche a marzo la tesoreria di piazza Martiri d'Ungheria ha “erogato” - si fa per dire - 6576 euro. L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione di Catanzaro