Sono quattro i candidati che si contenderanno la fascia di primo cittadino di Crotone alle elezioni del 20 e 21 settembre prossimi per il rinnovo del consiglio comunale, sciolto anticipatamente nel dicembre dello scorso anno dopo le dimissioni rassegnate dal sindaco Ugo Pugliese, coinvolto in una inchiesta giudiziaria con l’ipotesi accusatoria di abuso d’ufficio. Venti le liste che, complessivamente, sosterranno i quattro candidati, metà delle quali schierate dalla sola coalizione di centrodestra a sostegno dell’aspirante sindaco Antonio Manica, 54enne avvocato tributarista, alla sua prima esperienza politica. Con i tre partiti principali (Forza Italia, della quale Manica è espressione, Lega e Fratelli d’Italia) ci saranno altre sette liste civiche e oltre trecento candidati: Manica sindaco, Consenso, Krotone da vivere, Italia del meridione, Officina civica, Progetto città, Valore Crotone. Sul fronte del centrosinistra la novità più eclatante è rappresentata dall’assenza, in questa competizione, di una lista ufficiale del Partito democratico, conseguenza della contrapposizione fra due fazioni interne ai dem crotonesi che si sono contese fino all’ultimo, ma inutilmente, l’uso del simbolo: la prima che fa capo al commissario provinciale Franco Iacucci il quale ha tentato di allestire una coalizione intorno alla candidatura di Gaetano Grillo, già sindaco di Crotone negli anni Novanta, ma alla fine ha dovuto desistere; la seconda guidata dalla segretaria cittadina Antonella Stefanizzi che ha candidato a sindaco Danilo Arcuri, 56enne presidente dell’ordine degli architetti di Crotone, componente dell’assemblea cittadina dem, già assessore comunale dal 2009 al 2012. Avendo dovuto rinunciare al simbolo, dunque, questa parte del Pd correrà con una lista denominata Riformisti per Crotone che sosterrà la candidatura di Arcuri con altre quattro liste, tutte espressione del movimento politico che fa capo a Enzo e Flora Sculco con i quali, invece, la fazione Iacucci non ha inteso stringere alcuna alleanza fino ad arrivare alla rottura. Per l’architetto correranno quindi i Democratici Progressisti, stessa formazione con la quale Flora Sculco è stata rieletta consigliere regionale, i Demokratici, Laboratorio Crotone e Crotone è dei crotonesi. In totale 150 aspiranti consiglieri. Andrea Correggia, 40 anni, impiegato, già consigliere comunale nella precedente amministrazione, è il candidato a sindaco del Movimento cinquestelle, sostenuto da un’unica lista di 24 candidati visto che neppure in questa competizione i grillini crotonesi hanno inteso fare alleanze con altre formazioni. Anzi, si sono spaccati a loro volta in due tronconi, uno favorevole alla candidatura di Correggia e il secondo, che fa capo all’altro ex consigliere comunale Ilario Sorgiovanni, che avrebbe voluto puntare su un nome nuovo; quello, in particolare, della funzionaria della Polizia di Stato in quiescenza Rosa Maria Parise, alla quale guardavano con favore anche le parlamentari Elisabetta Barbuto e Margherita Corrado, che tuttavia non ha ottenuto il via libera dai vertici del movimento. Entrambi, alla fine, hanno preferito candidarsi in una lista civica alternativa, Stanchi dei soliti, che appoggerà la candidatura a sindaco di Antonio Voce, il quarto pretendente in corsa. Ingegnere, 58 anni, Voce si era candidato alle elezioni regionali del dicembre scorso con la lista Tesoro Calabria di Carlo Tansi, risultando il più votato in città. Quattro le liste che lo sostengono. Oltre a Tesoro Calabria e Stanchi dei soliti, ci saranno Crotone cambia e Città libera, per un totale di 118 candidati consiglieri. Alle precedenti amministrative del 2016 i candidati a sindaco erano stati nove, sostenuti da venticinque liste. Ugo Pugliese era stato eletto primo cittadino al ballottaggio spuntandola sulla candidata del centrosinistra Rosanna Barbieri.